La prima volta che i due si sono incontrati è stato nel gennaio 2006, quando il presidente russo ha regalato al neoeletto cancelliere tedesco un enorme cane di pezza. Oggi, a più di un mese dall’invasione dell’Ucraina, stampa e politica si chiedono se il rapporto con Vladimir Putin, sottovalutandone le intenzioni, sia stato il suo più grande errore. L’ex cancelliere è diventato il lobbista di Mosca in Europa e ha una posizione nel consiglio di amministrazione del colosso energetico statale russo Rosneft. Il mega-progetto per raddoppiare i flussi di gas russo verso la Germania è il simbolo delle responsabilità politiche ora attribuite al leader. Il piano per trasformare la Germania in un hub del gas europeo russo includeva il collegamento di Berlino a Mosca. Secondo Friedrich Merz, capo della CDU, la guerra ha lacerato decenni di politica estera e di sicurezza tedesca ed europea. Riconosce che i risultati diplomatici del suo rapporto con Putin sono stati ottenuti. Il format Normandia che ha portato agli accordi del febbraio 2015 è merito delle capacità diplomatiche del Cancelliere. Il presidente russo ha lavorato nella Germania dell’Est prima che la caduta del Muro consentisse ai due un rapporto privilegiato. Terpeniye (pazienza) è la parola preferita di Putin e parla tedesco e russo. In nome di quella vergangenheitsbewltigung, la Germania sente un debito storico nei confronti della Russia per i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale. Le scelte del Cancelliere, in particolare in materia di politica energetica, sono state sostenute e avallate dalla stessa Cdu, dagli alleati dell’SPD e anche dall’industria tedesca, come ricorda Paolo Valentino. Il giornalista nel suo libro ha sottolineato che l’ex cancelliere non aveva una visione strutturata della Germania e dell’Europa. C’è una mancanza di visione a lungo termine in Germania quando si tratta di relazioni con la Russia di Putin. “Il più grande errore di Putin?” viene da Il Fatto Quotidiano, mentre la Germania critica l’eredità del suo leader.

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