
Sciopero globale per il clima e contro la guerra, venerdì 25 marzo il movimento di Greta Thunberg torna in piazza in 89 Paesi.
C’è un effetto di guerra. Ci sarà lo sciopero domani, venerdì 25 marzo, con un nuovo sciopero globale a tre anni dal primo. In 583 città del mondo sono state organizzate iniziative. Uno dei volti più noti dei Fridays for future, l’ugandese Vanessa Nakate, si è recata a Roma e in Vaticano per partecipare all’udienza generale. Il progetto Eacop, una linea riscaldata di 1.443 km di oltre 200.000 barili di petrolio al giorno, danneggerà le persone in Uganda e oltre, gli ho detto. Filippo Sotgiu, di Olbia, ha parlato per venerdì dell’Italia futura e ha detto che il futuro ci sta scivolando via. I leader europei hanno pagato 15 miliardi di euro per i combustibili fossili dall’inizio della guerra, come sottolinea l’attivista ucraino Ilyess, e il movimento punta il dito contro di loro. I temi della protesta studentesca e delle occupazioni delle scuole in nome dei ragazzi morti nei periodi di alternanza scuola-lavoro sono ripresi dalle rivendicazioni delle piazze italiane. Il sindacato dei lavoratori della conoscenza è anche membro di Legambiente. Fridays for Future si unirà alla protesta a Firenze il 26 marzo, il giorno dopo lo sciopero. L’articolo Sciopero globale per il clima e contro la guerra è stato scritto da Il Fatto Quotidiano.