In occasione del 44° anniversario del sequestro di Aldo Moro e dell’uccisione degli agenti di scorta, il presidente della Regione Lazio ha partecipato a una cerimonia. L’Italia si ferma a ricordare il loro sacrificio a Fani, il destino delle famiglie dilaniate dalle Brigate Rosse e i giorni più duri della storia repubblicana. “Il 16 marzo di 44 anni fa l’intero Paese si fermò davanti al più grave attentato subito dalla Repubblica”, ha detto Casellati. Il rapimento di Aldo Moro, il sacrificio della sua scorta e l’agguato di via Fani hanno cambiato la nostra storia. Il 16 marzo 1978 è una delle date più importanti della storia del nostro Paese. Aldo Moro è stato rapito in pochi minuti, seguito da 55 giorni di reclusione prima di essere ucciso dalle Brigate Rosse. La pagina tragica della storia del nostro Paese è un monito costante sui rischi di una democrazia. Aldo Moro e la sua scorta sono stati uccisi in servizio. Credo che questa verità non sia solo un dovere verso le vittime e le loro famiglie, ma anche uno strumento indispensabile per rendere più forte e solida la nostra democrazia. Aldo Moro ei suoi agenti di scorta furono uccisi nella strage di via Fani da parte delle Brigate Rosse. Onoriamo il sacrificio di cinque servitori dello Stato, ci aggrappiamo alle loro famiglie, e ricordiamo una delle pagine più oscure della storia repubblicana, segnata purtroppo dalla furia cieca del terrorismo rosso e della violenza politica. Il 16 marzo 1978 è una data che deve rimanere impressa nella coscienza del popolo italiano e tutti noi abbiamo il dovere di rinnovare la memoria di questa drammatica pagina della storia repubblicana nelle giovani generazioni. Sono passati quarantaquattro anni da quando furono assassinati a Roma Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e i cinque membri della scorta del presidente Aldo Moro. Abbiamo il dovere morale e civile di non dimenticare gli uomini di Stato uccisi nell’imboscata che è stata un gravissimo attacco al cuore della nostra democrazia, così come le vittime e le loro famiglie. Il presidente ricorda il rapimento di Aldo Moro e la strage della scorta de La Voce.

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