Il rubinetto dei fondi Pnrr in Italia è stato chiuso.

Cancellati dalla Roma i 34 milioni di euro che i finlandesi intendevano attrarre per sostenere progetti di ricerca e sviluppo per la realizzazione di motori in grado di funzionare con combustibili meno impattanti.

La mannaia è stato uno degli ultimi atti del ministro dello Sviluppo economico, ma la notizia è stata confermata solo ora.

È stato anticipato di due mesi prima che fossero annunciati i 450 licenziamenti.

Fin dall’inizio del contenzioso, governo e Regione hanno accusato Wrtsil di aver chiesto il finanziamento del Pnrr pur avendo già deciso di disimpegnarsi dall’Italia.

La determinazione della società sulle proprie strategie di chiusura non è stata influenzata dal riferimento alla responsabilità delle istituzioni.

Giorgetti ha deciso di bloccare i fondi, impedendo alla multinazionale di accedere contemporaneamente ai finanziamenti dell’UE sia in Italia che in Finlandia.

La rinuncia a 34 milioni è un duro colpo ai bilanci per gli anni a venire perché l’atto non è stato comunicato all’azienda.

La decisione può essere un’arma a doppio taglio per la mancanza di fondi nel reparto ricerca e sviluppo, che Wrtsil vuole mantenere a Trieste.

Investimenti futuri legati allo sviluppo della tecnologia per combustibili sostenibili sono stati promessi dall’amministratore delegato della società all’annuncio di 450 licenziamenti.

Il ministro Giorgetti e il governatore Massimiliano Fedriga hanno messo in dubbio le intenzioni di Wrtsil di chiudere gradualmente le restanti divisioni, che attualmente possono impiegare 520 dipendenti.

L’azienda non ha mai chiarito che il mantenimento della ricerca e sviluppo a Trieste è una priorità.

Ai fondi Pnrr sono legati i processi di sviluppo che devono far crescere il territorio.

Sono sicuro che la società ha tenuto conto del fatto che non ha più bisogno dei fondi quando ha aperto la procedura.

Wrtsil non pensa di utilizzare l’argomento dei fondi Pnrr non erogati come argomento per collegare la trattativa al destino dei 520 posti di ricerca e sviluppo.

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