“Chi muore nel gioco muore nella realtà” è un elemento narrativo raro, tanto che una pagina speciale su TV Tropes ne parla ampiamente e si apre con una citazione di Sword Art Online.

Sword Art Online lo ha reso molto popolare perché i personaggi dell’opera sono intrappolati in un videogioco di realtà virtuale e lo spettatore si occupa di uccidere il giocatore.

Palmer Luckey, il co-fondatore dell’azienda specializzata nella creazione di dispositivi per la realtà virtuale, ha deciso di creare un visore che ucciderà il giocatore, proprio come fa lo spettatore dell’opera di finzione.

Lo stesso giorno in cui 10.000 giocatori rimangono intrappolati nel gioco e 4.000 di loro muoiono è quando è stato lanciato il prototipo.

Il visore costruito da Luckey non è una replica perfetta di quello di Sword Art Online, in quanto integra tre detonazioni davanti alla fronte del giocatore.

Luckey afferma nel suo post che l’invenzione distrugge il cervello dell’utente quando un sensore rileva una sfumatura rossa nel gioco sullo schermo.

Non si sa se il sistema funzioni davvero e se la morte sia istantanea e indolore come sostiene il co-fondatore di Oculus: lui stesso non l’ha ancora provato.

Il prototipo è considerato un’opera d’arte d’ufficio.

Sono già previsti miglioramenti, come un sistema che impedisce di rimuovere lo spettatore mentre il gioco è in corso e un’intelligenza artificiale che sa se ci sono davvero le condizioni per il game over finale.

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