Ci sono due modi per affrontare un episodio come quello accaduto ieri sera, o buttarlo nella caciara o cercare di riordinarlo per capire cosa è successo. “Non si tratta di un errore tecnico perché commesso dal Var e non dall’arbitro” è la spiegazione data da alcune tv. In passato, se il Var non esisteva, venivano annullati i goal regolari o venivano assegnati i goal segnati a bordo strada. L’errore tecnico che causa la ripetizione del gioco non si trova in questo episodio. Quando la norma è chiaramente applicata in modo scorretto o quando le decisioni sono antitetiche alla lettera del regolamento, è il caso più clamoroso. L’immagine che cambia la percezione dell’episodio è successiva alla conclusione della gara. Noi spettatori non sappiamo cosa succede in sala Var e non abbiamo visto l’immagine a tutto campo in diretta con Candreva che sembra tenere tutti in gioco. Se il Var non ha visto questo frame, dobbiamo capire perché non avevano un’immagine a tutto campo. Il guardalinee che in campo aveva assegnato il gol si perde nell’era del Var e del fuorigioco semiautomatico. Assumiamo che l’immagine di Candreva non esista e che possiamo valutarla per la nostra cultura. Se vogliamo evitare errori in futuro, abbiamo bisogno che l’IFAB, chi fa le regole, spieghi tutto agli arbitri una volta per tutte. Resterà nell’interpretazione e nella convinzione che quello annullato da Bonucci sia un gol regolare finché non lo farà. Un gol decisivo all’ultimo minuto avrebbe meritato più tempo per essere valutato. È bene chiamare l’arbitro se il Var non ha l’immagine con Candreva, ma resta il dubbio che quell’immagine si possa trovare. Inutile nascondere che questa giornata è stata sfortunata per gli arbitri di Serie A. Ogni volta che l’arbitro è andato a vedere il Var a Genova, è stato un mercato. Sarebbe bene riflettere sul fatto che tutto ciò non giustifica un errore. Dalle immagini viste dal Var al posto di Bonucci, c’è un po’ di ordine sul gol annullato dai bianconeri.

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