Il presidente Christian Solinas, sollecitato dai sindacati ad esprimersi sulla questione energetica, ha annunciato di voler “difendere gli interessi dell’isola in tutte le sedi”. L’estensione alla Sardegna della rete elettrica nazionale e la fornitura di gas metano sono previste dal decreto firmato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Alla stesura del decreto hanno contribuito i ministri dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, delle infrastrutture Enrico Giovannini e della transizione ecologica Roberto Cingolani, nonché il viceministro allo sviluppo Alessandra Todde. Nelle scorse settimane il presidente Christian Solinas ha scritto una lettera al ministro Giorgetti chiedendogli di ritardare la firma e sollevare alcuni dubbi, tra cui la mancanza di una certa tempistica per la realizzazione delle opere. Secondo l’assessore all’Industria, la configurazione energetica prevista dal decreto non rispetta l’autonomia della Regione e non risponde al fabbisogno dell’isola. Un trattamento diverso viene riservato alla Sardegna quando il governo nazionale chiede all’Europa di applicare una perequazione del costo del gas per i cittadini italiani. Le rappresentanze sindacali hanno accolto con soddisfazione il risultato richiesto a mesi dalla firma del Dpcm. Decisa la posizione di Samuele Piddiu, segretario della Cgil sarda, e c’è da chiedersi dove fosse Solinas quando è stato firmato l’accordo di collegamento con il Tirreno in Sicilia. Nei mesi scorsi il governo nazionale ha proposto alla Regione il decreto Sardegna dopo una lunga attesa.

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