“Le scienze delle decisioni sono il risultato dell’intelligenza”, ha detto Pierpaolo Battigalli, al Master dell’Università della Calabria. Il Direttore del Dipartimento di Scienze delle Decisioni dell’Università “Bocconi” di Milano ha tenuto una lezione. Poiché le informazioni dipendono tipicamente dalle scelte passate, la teoria dei giochi, basata sulla teoria delle decisioni, può essere utilizzata per l’analisi dell’intelligenza e può essere considerata un punto di incontro tra le varie discipline. Nel limite di lungo periodo ogni agente compie scelte ritenute eccellenti date le sue convinzioni soggettive e queste convinzioni non cambiano perché coerenti con i dati accumulati. La conoscenza imperfetta dei rischi associati a ciascuna scelta rende gli agenti riluttanti a compiere scelte che non comprendono. Nella relazione tra governo e mercato, il governo può determinare un’inflazione alta o bassa e il mercato può determinare il livello di disoccupazione. Il governo ritiene che esista una relazione inversa di lungo periodo tra inflazione e disoccupazione, tipica delle teorie macroeconomiche degli anni Sessanta e Settanta. Se in realtà il tasso di disoccupazione di lungo periodo è naturale e indipendente dall’inflazione, il governo non ha modo di dimostrarlo perché non ci sono controprove. Un esempio numerico di gioco a due giocatori con una somma di guadagni costante è il Matching Pennies with Increasing Stakes, in cui il primo può decidere in anticipo se giocare con puntate alte o basse. Si mostra che nell’unico equilibrio autoconfermato con un agente indifferente all’incertezza nel ruolo di primo giocatore, sceglie la posta alta. Se l’avversione all’incertezza è moderata, ci sono anche equilibri autoconfermanti in cui il primo giocatore sceglie la posta bassa e, se è alta, la scelta di uscire è un risultato di equilibrio. L’equilibrio di Nash presuppone che i giocatori abbiano convinzioni corrette l’uno sull’altro e che ogni giocatore in equilibrio faccia la scelta migliore per se stesso. Nella seconda parte della lezione, il docente si è soffermato sulle scelte di un unico policy maker, che ha scelto di tenere conto delle possibili reazioni degli altri agenti, confrontandosi con una serie di probabilità oggettive sconosciute, o in condizioni di incertezza. Battigalli ha mostrato come possono sorgere situazioni in cui l’economia è descritta da un modello neoclassico in cui la disoccupazione è indipendente dall’inflazione, ma viene scelta una politica di inflazione elevata. In linea di principio, potrebbe essere valida la situazione opposta, in cui l’economia è descritta da un modello keynesiano, e il policy maker crede erroneamente che la disoccupazione non sia influenzata dall’inflazione.

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