Il Friuli Venezia Giulia presenterà il vino bianco autoctono, nelle sue versioni fermo, frizzante e macerato, all’edizione Vinitaly 2022, che si terrà da domenica a mercoledì alla fiera di Verona. Il mondo è cambiato da quando l’ultima edizione si è svolta alla presenza di un evento internazionale. Il Friuli Venezia Giulia ha presentato la sua spedizione in conferenza stampa a Udine. Saranno presenti nei loro consueti spazi anche altri storici vignaioli, come Livon, dedicati a buyer e degustazioni, mentre ci sarà il debutto di Tenimenti Civa di Bellazoia. Altri big aspettano che la situazione internazionale e la Pandemia torni alla normalità. Alcuni produttori, come Lis Fadis, saranno inseriti nella sezione Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) che riunisce 165 aziende vinicole provenienti da tutto il Paese, mentre Nonino, la famiglia di produttori di grappe, amari, liquori e distillati conosciuti tutti nel mondo che celebra i 125 anni di storia, sarà presente nel padiglione 7 e preparerà una masterclass sull’evoluzione della grappa. Il Friuli Venezia Giulia punta sulla promozione della sua Ribolla gialla, quello che è già il vino identificativo del territorio e che in futuro potrebbe diventare un vero e proprio “oro giallo” per la nostra economia. Per l’assessore regionale all’Agricoltura le caratteristiche del Friuli Venezia Giulia sono qualità, capacità, unità e la Ribolla gialla è un vino simbolo. La Ribolla sarà presentata in tanti modi e con eccellenza. In questi anni abbiamo costruito un importante sistema in cui si parlerà di vino e gastronomia al Vinitaly, a cominciare da Montasio, San Daniele, olio di Tergeste. Adriano Gigante, presidente del Consorzio delle Doc, ha espresso ottimismo sia sui dati di holding del settore vitivinicolo sia sulla possibilità di prevedere una crescita del turismo enogastronomico nella regione, trainato dall’integrità del paesaggio.

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