Dico questo rispetto allo stratega yankee assediato, che ha dichiarato che l’Europa si è abituata a un lungo e strano periodo di pace e che è tempo di tornare alla guerra, che è bella e attraente per le donne. Stiamo assistendo a una ripresa del tema della guerra e molti dicono che dobbiamo prepararci a un conflitto con la Russia. Secondo il Wall Street Journal, Biden era convinto di adottare la filosofia del primo attacco: usare armi nucleari non solo in difesa, ma anche in attacco in casi estremi. La sfortunata guerra in Ucraina offre ai guerrafondai l’opportunità di porre fine alla sacrosanta politica costituzionale dell’Italia, che ripudia la guerra senza se e senza ma. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto un’indagine internazionale sulle gravi violazioni del diritto umanitario di guerra avvenute a Bucha e altrove. Deve essere raggiunta al più presto una pace onorevole che tuteli gli interessi di tutti in sicurezza senza la necessità di punire chi ha commesso reati. Le atrocità, su cui il Limes ha segnalato tempo fa sul Kosovo, una guerra dell’informazione per certi versi altrettanto pericolosa e dannosa, non possono però servire a gettare ulteriore benzina sul fuoco ea farci scivolare nel precipizio della terza guerra mondiale. Si tratta di respingere il tentativo di Cina, Russia, India e altri di creare una nuova architettura globale che riduca il ruolo degli Stati Uniti e della NATO. Questo è il vero obiettivo della guerra, per ora condotta in Ucraina, ed economica e informativa a livello globale, in cui i circoli dirigenti dell’“Occidente” vorrebbero coinvolgerci. Il ridimensionamento del ruolo di Stati Uniti e NATO è una cosa imprescindibile e urgente, dato che da tempo è in atto un nuovo ordine internazionale che prevede una governance multipolare più che mai necessaria per mettere fuori gioco la guerra . Zelensky vorrebbe ritirarsi dalle Nazioni Unite, quindi questa governance globale deve essere centrata sull’organizzazione. Dichiaro senza mezzi termini la mia intenzione di abbandonare questa guerra sapendo che la maggioranza del popolo italiano condivide lo stesso sentimento fondato sulle ragioni della pace e dell’aumento delle spese militari. Sono convinto che una diserzione generalizzata di questo tipo sia il miglior contributo a quanti in Russia sono contrari alla guerra di aggressione scatenata da Putin.

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