Le persone che vivono in paesi a basso reddito o intermedi sono le più esposte a livelli pericolosi di particolato fine e biossido di azoto perché vivono in città dove la qualità dell’aria è monitorata. I risultati hanno spinto l’OMS a sottolineare l’importanza di ridurre l’uso di combustibili fossili e ad adottare altre misure concrete per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico. I dati devono spingere verso la transizione energetica secondo l’Agenzia Mondiale della Sanità. L’urgenza di un progresso più rapido verso un mondo meno dipendente dai combustibili fossili è sottolineata dai prezzi elevati dei combustibili fossili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità osserva che le persone nei paesi in via di sviluppo sono esposte all’inquinamento atmosferico più delle persone nei paesi ad alto reddito. I paesi a reddito medio e basso sono più esposti al particolato rispetto alla media globale. C’è un divario minore tra paesi ad alto reddito e paesi a basso e medio reddito. Nei paesi a basso e medio reddito, la qualità dell’aria in meno dell’1% delle città è buona. Le persone nei paesi in via di sviluppo sono esposte alla maggior parte dell’inquinamento atmosferico. La situazione sta migliorando, ma sono i meno coperti in termini di misurazione della qualità dell’aria. L’evidenza relativa ai danni causati dall’inquinamento atmosferico al corpo umano è rapidamente aumentata e mette in evidenza i danni significativi causati da livelli anche bassi di molti inquinanti atmosferici. Secondo l’OMS, oltre 13 milioni di decessi in tutto il mondo ogni anno sono dovuti a cause ambientali prevenibili, inclusi 7 milioni di decessi legati all’inquinamento atmosferico. La Dott.ssa Maria Neira è direttrice del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Salute dell’OMS. L’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole un rapido aumento delle azioni per migliorare la qualità dell’aria. Vengono individuate le fonti di inquinamento atmosferico.

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