Ci sono crisi e realtà che convivono con un approccio più maturo mentre le soluzioni e le piattaforme del mondo Blockchain for business sembrano essere in una fase di ripensamento.

Dall’hype alla maturità, dalle accelerazioni costruite sulla spinta dell’entusiasmo alla scoperta di nuovi territori dell’innovazione, alla necessità di affrontare il 2023 come “Time of Construction”, la ricerca dell’Osservatorio Blockchain & DLT del Politecnico di Milano riassume lo stato di saluto.

Il Web3 ha un “altalena” tra alti e bassi e ha un interessante sondaggio su come le persone in Italia pensano alle criptovalute.

Con un numero di 568, la maggioranza del settore nel suo complesso, si registra un calo del 43% nel numero di progetti imprenditoriali che utilizzano la tecnologia.

Se il focus è solo sul mercato italiano, ci sarà un aumento dei progetti Blockchain aziendali con un volume di investimenti in aumento del 50%.

Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger, ha affermato che l’anno 2022, è stato un anno in cui non sono mancate le sorprese, a partire dal deprezzamento delle criptovalute e dalla crisi seguita al crollo della Terra.

In questo scenario sono tanti i progetti che non hanno la stessa visibilità mediatica ma sono molto concreti e pronti a sviluppi importanti come le sperimentazioni sulle valute digitali da parte di Governi e Banche Centrali con 59 delle 100 maggiori banche al mondo impegnate nell’utilizzo di monete stabili.

La strada verso l’Euro Digitale è iniziata e deve esserci maggiore sintonia tra gli sviluppi dell’innovazione tecnologica ei progressi che accompagnano la creazione di uno scenario normativo in grado di fornire maggiori garanzie alle imprese che stanno decidendo come muoversi.

Per superare questi pregiudizi, il Direttore dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger ha invitato, tra l’altro, ad affrontare la “pericolosità” delle Defi.

Il passaggio da Proof of Work (PoW) a Proof of Stake (PoS) creato con TheEthereumMerge ha comportato una riduzione del consumo nel processo di validazione.

Nel 40% dei casi la risposta arriva dalla frequentazione delle borse, seguite dagli sportelli automatici, e poi dall’acquisto diretto dei beni.

Per quanto riguarda la custodia, la preferenza va agli exchange che si accompagnano ad una scelta che premia anche il wallet non custodia.

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