Il fuoco sacro del rock and roll scorre nelle vene di Taylor Momsen? Dopo averlo testato per cinque tour in Italia, possiamo confermare che Taylor Momsen ha il diritto di cantare e suonare quello che vuole.

Con quella voce e quella presenza scenica, la cantante può fare quello che vuole.

Anche se hanno un background nella recitazione, ad alcuni “esperti di rock and roll” non piaceranno comunque le donne di fronte.

Chi scrive è un famigerato “rock and roll idiot”, giunto al quarto concerto dei Pretty Reckless nell’area milanese, che si è tenuto al Limelight nel febbraio 2017).

Taylor indossa una giacca di pelle e si aggira per il palco alla ricerca dei suoi musicisti, appoggiandosi a loro mentre suonano, oppure piegandosi in due prima di esplodere in un urlo sulla title track del nuovo album.

Light Me Up, Death by Rock and Roll e Going to Hell sono tutti inclusi nello spettacolo, ma Take Me Down no.

La voce e la spinta sia del cantante che della band sono ciò che rende i Pretty Reckless così famosi.

I Cruel Knives iniziano bene, con alcune canzoni tese, ma poi iniziano a scivolare tra lunghi assoli e pezzi lenti, facendo svanire la fretta dell’apertura del concerto.

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