Marco Santarelli ha affermato di essere in grado di trasportare l’elettricità senza cavi qualche anno fa, ma chissà cosa avrebbe pensato dell’esperimento incandescente. Il regista della Hack Foundation si è distinto per la facilità di un film neorealista in questo caso. I contabili degli eredi Gjerco sono rimasti sgomenti per il successo della produzione Rai. La signora Gjerco ha firmato un contratto con Minerva per un documentario e un film TV sullo scienziato, non la versione della Fondazione. I contabili dello studio Vuch contattano la Fondazione per dire che l’ente non è mai stato autorizzato dagli eredi e che sanno quali titoli affermano di avere. A questo punto risponde direttamente Santarelli, che aggiusta l’inquadratura ma dice cose non vere, sostenendo che il diritto su cui abbiamo registrato il logo era già stato inviato più di due anni fa con il silenzio-assenso e contemporaneamente l’adesivo su cui abbiamo aveva già deciso con. Santarelli è il visiting professor del master in comunicazione digitale dell’Università di Parma, secondo la firma in calce alla mail. Il direttore della Fondazione scrive di essere stato visiting scientist al Mathematical Institute di Londra, che non esiste. Anche se gli studi di Santarelli in questo campo della conoscenza umana non sono noti, la London Mathematical Society è la più grande organizzazione di studi matematici in Inghilterra. Uno dei pochi non frequentati dal regista, che insegna intelligenza, comunicazione e design, definendosi un “esperto di analisi di reti, infrastrutture critiche, big data (nel calcio, ndr) ed energia del futuro”. È stato professore presso le Università di Teramo e Roma La Sapienza ed è stato key manager di Enel dal 1991 al 2009. Sul sito della Fondazione è esposta una raccolta fondi dedicata alla riorganizzazione del patrimonio librario. Santarelli scrive sul suo sito che non c’è niente di più bello e intellettualmente affascinante dell’essere sottovalutati.

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