Dopo essersi assicurato la sua presa di ferro sul potere in un rimpasto di leadership alla fine del mese scorso, il leader cinese Xi Jinping sta tornando di persona sulla scena mondiale nell’apparente tentativo di rafforzare la posizione della Cina.

Una manciata di visite di Stato a Pechino la scorsa settimana, che includeva incontri tra Xi e i leader di Tanzania, Pakistan, Vietnam e Germania, e i viaggi previsti per i vertici internazionali alla fine di questo mese, rappresentano un netto cambiamento di ritmo per Xi, che ha drasticamente limitato i suoi ospiti e ha lasciato il paese solo una volta dall’inizio della pandemia di Covid-19.

Dopo aver assunto un terzo mandato come leader del Partito Comunista Cinese il mese scorso, non è più disposto a rinunciare al suo posto tra gli altri leader mondiali, anche se la Cina limita ancora i suoi cittadini in base a quella politica.

Secondo Tsang, il rischio di Covid è più contenibile di quanto avesse pensato prima, che è uno dei motivi dell’intensificarsi dell’impegno estero.

Anche se altri leader hanno ripreso i viaggi internazionali e hanno ospitato dignitari, l’elenco degli eventi diplomatici di Xi è rimasto in gran parte dominato da impegni a distanza: parlando nei vertici online ai leader dei principali paesi partner, fornendo indirizzi tramite collegamento video, scattando foto di gruppo “cloud” con le controparti a eventi virtuali – nel tentativo apparente di ridurre al minimo il potenziale rischio di Covid-19.

Poiché si ritrova a operare in un mondo molto diverso dall’ultima volta che ha ospitato o partecipato ai vertici, gli esperti affermano che si concentrerà sul rafforzamento delle relazioni con le nazioni amiche nelle settimane e nei mesi a venire.

Da allora, le preoccupazioni occidentali sulla crescente potenza globale della Cina sono state alimentate dallo stretto rapporto di Pechino con Mosca, così come dai rapporti dannosi sulla situazione dei diritti umani della Cina nella sua regione dello Xinjiang e dalla riduzione delle libertà a Hong Kong.

Il primo incontro tra Xi e un leader del G7 in circa tre anni potrebbe essere un aspetto di quella strategia, poiché una Germania più amichevole nei confronti della Cina ha il potenziale per ostacolare la solidarietà in un approccio verso la Cina dall’interno dell’Unione Europea.

Durante la sua visita, che ha incluso anche colloqui con il premier cinese Li Keqiang, Scholz ha espresso sostegno alla partnership economica con la Cina, ma ha anche sollevato questioni come i diritti umani, l’accesso al mercato e il futuro dell’autogoverno di Taiwan.

Sun dello Stimson Center ha affermato che cercherà di dimostrare che la Cina è ancora impegnata nel mondo e pronta ad assumere la leadership che gli spetta.

Il massimo leader cinese sta solo iniziando a impegnarsi nuovamente di persona, a quasi tre anni dall’inizio della pandemia.

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