Massimiliano Valeriani è nato nel 1968 ed è laureato in Scienze Politiche.

Ha vissuto l’esperienza del governo regionale negli ultimi dieci anni.

Come cambiare la vita da pendolare.

Abbiamo restaurato Co nella regione.

Tral è una città.

La Roma-Viterbo e la Roma-Lido sono in capo al Co.

È Tral.

I pendolari noteranno un cambiamento a medio termine.

I nuovi treni stanno gradualmente entrando in servizio.

D’Amato ha proposto di estendere il diritto di viaggiare agli under 25 e 70.

Come possiamo migliorare la raccolta differenziata? La politica ha bisogno del coraggio di fare delle scelte.

La raccolta differenziata è superiore alla media nazionale nel Lazio.

La nostra regione avrebbe percentuali più alte se chi governava prima di Gualtieri avesse lo stesso spirito.

I rifiuti sono il problema a Roma.

Per quanto riguarda l’aumento della raccolta differenziata, che significa meno rifiuti, si può agire premiando le buone pratiche degli enti locali e incoraggiando le aziende private a produrre imballaggi sostenibili, facili da avviare al riutilizzo.

I punti di forza e di debolezza del sistema sanitario sono stati evidenziati dalle Regioni.

L’abbiamo preso dal commissario.

Abbiamo pagato milioni di euro di affitto dopo che diversi ospedali sono stati cartolarizzati per far fronte ai debiti.

Diecimila operatori sanitari nel Lazio sono in graduale sostituzione dopo che l’assessore ha bloccato il turnover.

Rivendichiamo la nostra credibilità rispetto alla situazione del centrodestra.

Le case Ater, gestite dalla Regione, dovrebbero incassare anni di affitti che superano il miliardo di euro.

Negli ultimi decenni nessuno si è intromesso su questo tema perché è soprattutto una questione sociale.

Negli ultimi anni l’Ater ha saldato un debito di 600 milioni di euro.

Investe per migliorare la vivibilità degli alloggi sociali, ma anche per offendere chi non ha diritto alla casa.

Cosa ne pensa dei piani del Governo per rafforzare i poteri delle Regioni? Penso che provocherebbe una crisi di voti e di identità per la Lega, perché dividerebbe ancora di più i territori tra ricchi e poveri.

Una riforma presidenziale è un modo per nascondere i problemi di una politica debole che sconta ritardi e inefficienze che nulla hanno a che vedere con il sistema di governo.

Rispondono direttamente ai cittadini.

Sono amministratori locali.

L’idea di un “sindaco d’Italia” mi rende felice.

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