Lo stesso progetto utilizzato dal Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment (MOXIE) della NASA potrebbe essere utilizzato dal team internazionale di boffin. Era necessario riscaldare l’aria marziana a 800°C (1.472°F) e ripressurizzarla in un’atmosfera terrestre per produrre ossigeno su Marte. Il progetto forma un reattore che può funzionare in condizioni marziane senza bisogno di calore o ripressurizzazione. Il documento afferma che la pressione atmosferica di Marte è ideale. Nell’articolo, i ricercatori descrivono in dettaglio i due esperimenti separati per la generazione di ossigeno che hanno condotto: il primo utilizzando plasma a scarica a bagliore DC super raffreddato a temperature marziane e il secondo utilizzando scariche a microonde che operano in un’atmosfera marziana di simulazione. Il documento descrive i risultati come “molto incoraggianti, considerando che la configurazione del plasma utilizzata è stata progettata per la ricerca fondamentale ed è tutt’altro che adatta allo sviluppo di un prototipo”. L’esperimento DC ha raggiunto un tasso di dissociazione della CO 2 del 30%, mentre l’esperimento MW ha raggiunto un tasso di conversione del 35%. Sulla base dei risultati preliminari, il team è stato in grado di elaborare un sistema in grado di produrre 14 grammi di ossigeno all’ora in un reattore del peso di 6 chilogrammi. L’agenzia spaziale ha affermato che l’unità MOXIE della NASA può raggiungere i 10 grammi di ossigeno all’ora. Il fatto che MOXIE abbia prodotto ossigeno su Marte pesa molto a suo favore, così come alcuni importanti inconvenienti che gli sperimentatori ammettono. L’articolo rileva che la membrana a conduzione mista ionica-elettronica (MIEC) utilizzata nell’esperimento è ai suoi primi passi per essere accoppiata al plasma. Hecht ha detto a Science che il fabbisogno energetico e il fabbisogno di accumulo di ossigeno potrebbero rendere il dispositivo più ingombrante di quanto non fosse. Hecht ha affermato che un’iniezione di denaro da parte di un’agenzia spaziale potrebbe rendere la tecnologia abbastanza matura da affrontare Marte.

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