L’Università di Trieste e l’Area della Ricerca sono tra gli altri.

In occasione dei lavori dell’assemblea generale Eusalp a Nizza e Palazzo Chigi, sono stati annunciati a fine 2021 i partner privati ​​del progetto North Adriatic Hydrogen Valley.

Una prima risposta è venuta dall’inserimento dell’Alto Adriatico nel pacchetto da 105,4 milioni che l’Unione Europea – attraverso la Clean Hydrogen Partnership e sulla base del bando inserito nel programma “Horizon Europe” per la selezione delle valli dell’idrogeno su larga scala – intende sparsi.

Grazie alla positiva valutazione della candidatura, si apre ora una nuova fase per il partenariato che ha sostenuto il progetto: 34 soggetti che costituiscono i principali attori rappresentativi del pubblico.

Dai rapporti instaurati con i rappresentanti della scienza e della ricerca, ma anche con quelli istituzionali, è nata l’iniziativa per la costituzione di una Hydrogen Valley, un concept che rappresenta non tanto un luogo puntuale, ma un sistema che utilizza questo combustibile pulito in maniera sinergica e complementare modo con altri combustibili rinnovabili.

Il progetto transfrontaliero ha una data di inizio indicativa nel 2023 e una durata di sette anni.

Gli obiettivi sono raggiungere una capacità produttiva di 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno, garantire almeno il 20% degli scambi transfrontalieri nei tre territori, utilizzare l’idrogeno rinnovabile per alimentare più di un settore finale o per applicazioni nei settori dell’industria .

Dei 34 partner, 14 sono della regione.

Nell’elenco figurano l’Università degli Studi di Trieste, Tpl Fvg e Acciaierie Bertoli.

La regione si è impegnata a sostenere la realizzazione di una valle dell’idrogeno su larga scala poiché tutti gli attori chiave dell’area sono guidati dalla scienza e dall’innovazione.

Inoltre, altri 46 enti e organizzazioni – tra cui i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello Sviluppo Economico, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Pubblico Soccorso e della Protezione Civile, Confindustria Alto Adriatico e Udine, l’Università degli Studi di Udine , Sissa, Ogs, Elettra Sincrotrone, CNR-IOM, Cluster Mare Fvg, Toyota Italia ed Europe – hanno espresso formale sostegno alla realizzazione del progetto.

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