Sono 325.000 le persone in Lombardia con una o più malattie croniche che necessitano di un monitoraggio costante dopo la dimissione dall’ospedale. L’organizzazione di volontariato VIDAS ha lanciato un progetto sperimentale domiciliare completamente autofinanziato per alleviare i centri di cura e i medici di medicina generale dall’onere della cura di questi pazienti e delle loro famiglie. Nel primo anno di sperimentazione Giorgio Trojsi, direttore generale di VIDAS, ha creato un micro-team composto da medico e infermieri, che hanno già curato e seguito direttamente a casa 50 pazienti dimessi dal reparto di Medicina Generale e Assistenza. Il progetto coinvolge una media di 20 pazienti al giorno, con un’età media di 80,7 anni e con patologie non oncologiche, garantendo loro costante assistenza medico infermieristica e disponibilità 7 giorni su 7, 24 ore su 24. I pazienti del territorio restano gli interlocutori naturali dei medici di medicina generale coinvolti nel progetto. Il capo del dipartimento di medicina generale e cure avanzate afferma che il feedback dei pazienti è molto positivo. L’organizzazione del territorio è stata messa a dura prova dall’enorme pressione che i Medici di Medicina Generale hanno dovuto affrontare durante la Pandemia COVID-19. Il progetto è allo studio per valutarne l’efficacia e la replicabilità su scala più ampia. L’evoluzione della nostra società, il suo inarrestabile invecchiamento e l’accumulo di malattie che diventano croniche, portano a una crescente fragilità e alla necessità di irrompere al più presto in un sistema in cui la medicina territoriale funzioni davvero e sia in grado di far fronte ai nuovi bisogni.

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