Una norma con effetti tangibili sul carrello, sul cestino di casa e sulle montagne di imballaggi che non sono necessariamente destinati a essere separati e riciclati. È stato appena approvato dal Senato spagnolo il disegno di legge sui rifiuti e sui suoli contaminati, che consente l’applicazione della direttiva sul monouso al diritto nazionale. Presta particolare attenzione alla riduzione degli imballaggi, al riutilizzo di contenitori per alimenti e bevande e alla promozione dell’uso dell’acqua potabile. C’è chi approfitta del recepimento della direttiva sulla plastica monouso, c’è chi cerca di superarlo e c’è chi non riesce a seguire la norma europea. L’Italia non riesce a stare al passo con tutto, dall’attuazione della SUP alla mancanza di regole che puntino al riutilizzo, ma a cui si preferisce sempre la sostituzione degli articoli in plastica con quelli alternativi. L’Irlanda intende estendere il divieto di vendita degli articoli indicati nella direttiva ad altri prodotti, come salviettine umidificate, plastica usa e getta per alberghi e usati per il confezionamento di zucchero e condimenti. Al fine di ridurre il consumo di imballaggi in plastica monouso, la Germania ha introdotto nella propria legislazione i divieti imposti dalla SUP e ha lavorato su ulteriori misure. I consumatori potranno riutilizzare i propri contenitori per l’acquisto di prodotti alimentari nella revisione della direttiva sugli imballaggi dell’UE nel 2019. Le azioni intraprese dall’Italia e da altri Paesi sono state esaminate dall’ingegner Paolo Azzurro, consulente tecnico su rifiuti ed economia circolare, che ha redatto uno studio sulle azioni intraprese dall’Italia. Il 30 gennaio 2020 il Parlamento francese ha approvato il testo del disegno di legge sui rifiuti e sull’economia circolare, la Legge Anti-rifiuti, a cui è seguito un decreto ad hoc su riduzione, riutilizzo e riciclaggio. Il divieto di utilizzare gli involucri di plastica per la vendita di circa 30 tipi di frutta e verdura dovrebbe far risparmiare un miliardo di imballaggi all’anno. Le tre ‘R di Parigi – ma Parigi ha anche fissato un obiettivo nazionale per l’eliminazione degli imballaggi in plastica monouso entro il 2040, stanziando 40 milioni per investimenti di riutilizzo per il 2021-2022 nell’ambito del suo fondo per l’economia circolare. Se dal 2020 tutti gli esercizi dove vengono somministrati cibi e bevande non possono fornire bicchieri, bicchieri e piatti di plastica usa e getta per il consumo in loco, dal 2023 tale divieto sarà esteso a tutte le opzioni usa e getta con l’obbligo di utilizzare quelle di riutilizzo. Per ridurre il numero di bottiglie di plastica usa e getta per bevande immesse sul mercato entro il 2030, e per avere un obiettivo di riciclo di almeno l’85% entro il 2029, è necessario costruire edifici pubblici. In Spagna si è molto dibattuto sulla bozza del regio decreto spagnolo sugli imballaggi e sui rifiuti con la previsione che, dal 2023, nei negozi al dettaglio (indipendentemente dalle loro dimensioni), frutta e verdura confezionata in lotti di peso inferiore a uno e mezzo chilogrammo. Il Senato ha appena approvato un disegno di legge che richiederà ai rivenditori di generi alimentari con una superficie superiore ai 400 metri quadrati di dedicare almeno il 20% della loro superficie di vendita all’offerta di prodotti senza confezionamento primario. Se il contenitore è sporco o inadatto, il commerciante può rifiutare l’uso del contenitore. Gli altri paesi che scommettono sul riutilizzo includono Austria, Germania e Portogallo. L’Austria è stato il primo paese europeo a imporre una quota di riutilizzo del 25% nella legge sulla gestione dei rifiuti. In Germania, un recente emendamento alla legge sugli imballaggi prevede che ristoranti, bistrot e caffè mettano a disposizione dei consumatori cibi e bevande in contenitori usa e getta, sia per il consumo sul mercato. Il deposito per imballaggi per bevande in plastica, vetro e alluminio è stato introdotto in Italia ma mai implementato. Il decreto appena approvato al Senato fissa obiettivi di raccolta differenziata delle bottiglie di plastica usa e getta per bevande con capacità fino a tre litri, il primo passo è il 70% di quelle introdotte sul mercato entro il 2023. Nel caso in cui gli obiettivi non vengano raggiunti a livello nazionale, entro due anni sarà implementato un sistema di deposito obbligatorio su tutto il territorio. Imballaggi in plastica per la frutta, tasse sugli imballaggi usa e getta e vuoti a rendere: così si muovono i Paesi Ue. L’Italia lo guarda provenire da Il Fatto Quotidiano.

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