Le autorità di regolamentazione europee hanno raggiunto un accordo sulle principali regole di concorrenza che potrebbero costringere le più grandi piattaforme tecnologiche del mondo, tra cui Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft, a rimodellare grandi porzioni della loro attività. L’Information Technology and Industry Council, che rappresenta le aziende tecnologiche, ha affermato che è stato un dibattito difficile. “È il regolamento che prende di mira le aziende, piuttosto che le pratiche commerciali anticoncorrenziali, che riteniamo siano davvero un pessimo precedente da stabilire”, ha affermato il direttore senior degli affari europei presso la Camera di commercio degli Stati Uniti. Sebbene sosteniamo molte delle ambizioni della DMA in merito alla scelta dei consumatori e all’interoperabilità, rimaniamo preoccupati che alcune delle regole possano ridurre l’innovazione e la scelta a disposizione degli europei. Dopo aver studiato il testo finale, l’azienda lavorerà con le autorità di regolamentazione per implementarlo. Il regolamento generale sulla protezione dei dati, la legge europea sulla privacy, ha concesso alle aziende 24 mesi per conformarsi. Una volta che il testo legale della DMA sarà finalizzato e approvato dal Parlamento, le aziende avranno sei mesi per capire la conformità. Workman ha affermato che la Commissione europea dovrebbe lavorare con le aziende in modo che sappiano come seguire la legge senza essere citate in giudizio. Mozilla e Microsoft sono due delle società statunitensi che supportano il DMA. Owen Bennett, senior public policy manager di Mozilla, ha affermato di apprezzare l’idea che il DMA dia ai consumatori e alle aziende più libertà di implementare il software di loro scelta, utilizzare più alternative e non essere rinchiusi nei silos della Big Tech. Il Digital Services Act è un insieme di regole che disciplineranno il modo in cui le piattaforme tecnologiche gestiranno i contenuti online illegali.

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