Ricorso al lavoro logistico attraverso appalti o contratti di fornitura di terzi che riescono a mantenere bassi i prezzi riducendo i diritti dei lavoratori, ad esempio non pagando la retta di malattia. Filippo ha lavorato per un breve periodo in Ikea a Roma nel 2015, è stato chiamato per due giorni a giugno e altri due giorni ad agosto. Molti lavoratori della Cooperativa San Martino sono obbligati a fare molte ore di straordinario a causa del loro lavoro part-time. Sono presenti lavoratori precari nel settore Logistico dell’Unione Sindacale di Base. Quando un lavoratore si ammala, l’azienda è obbligata a partecipare al costo della malattia, ma la Cooperativa usa alcuni trucchi per sostenere che non è tenuta a pagare la retta di malattia che dovrebbe pagare il datore di lavoro. “Cisl e Uil hanno firmato un accordo che prevede la retrocessione dei lavoratori a tempo indeterminato mentre quelli a tempo determinato saranno lasciati a casa con la promessa che il San Martino, se necessario, concederà loro un diritto di precedenza nelle assunzioni”, dice il delegato. Ikea Italia sostiene che i propri fornitori sono tenuti al rispetto del proprio codice di condotta, che stabilisce i requisiti minimi a cui tutti i fornitori Ikea devono attenersi in materia di ambiente, impatto sociale e condizioni di lavoro. Se queste sono le condizioni dei lavoratori assunti da uno dei maggiori appaltatori, è possibile che quelle dei dipendenti assunti direttamente dal colosso svedese siano diverse?. Pamela, che ha lavorato per 6 mesi nel reparto che si occupava della gestione degli ordini, con un contratto a tempo determinato, racconta che se chiedeva congedo o congedo storcevano molto il naso. Una ragazza che è stata assunta con un contratto a tempo determinato di 20 ore mi ha detto che andava bene perché era all’università. Le persone che hanno un lavoro part-time per 20 ore non riescono a trovarne un altro perché i loro turni possono cambiare da un momento all’altro. Un rappresentante sindacale Cub del negozio di Corsico dice che pochi lavoratori sanno di non essere obbligati a firmarlo, e che pochi hanno il coraggio di opporsi. Al termine del tirocinio mi dissero che potevo fare il customer care sociale solo con un contratto a tempo determinato, inizialmente per un mese. Il programma di riorganizzazione che elimina i capi dipartimento non è migliore per i dipendenti assunti a tempo indeterminato da Ikea Italia. Nell’ambito del programma “Innovation for Growth” di Ikea è stata annunciata l’introduzione di una nuova figura di Team Leader e la soppressione del capo dipartimento di 1° e 2° livello. La retrocessione o il trasferimento nei negozi Ikea è stata determinata attraverso una selezione interna dei dipendenti che erano obbligati a partecipare. Secondo i lavoratori, l’azienda ha preso di mira coloro che avevano il primo o il secondo livello a causa dei loro salari più alti. Ikea ha provato ad applicare questo programma in tutta Italia, ma grazie alle cause da noi vinte è stato bloccato. Ikea Italia si è limitata ad informare che “la scelta dei fornitori avviene” dopo essere stata contattata in merito al comportamento delle aziende che collaborano attraverso contratti di appalto o forniture per conto terzi. Iway è il codice di condotta a cui i fornitori Ikea devono attenersi e stabilisce standard elevati di trattamento dei lavoratori e della catena del valore. Alla domanda su quale posizione ricoprivano rispetto alla questione del mancato pagamento della retta di malattia, non è stata data risposta. L’azienda afferma che i colleghi di Ikea sono la base del loro successo. L’80% dei collaboratori Ikea ha un contratto a tempo indeterminato, contro il 20% delle persone con contratto a tempo determinato e il 20% delle persone con contratto a tempo determinato, una percentuale inferiore al limite fissato dal CCNL. Il tasso di conversione nei contratti a tempo determinato o indeterminato era del 50% nell’anno fiscale 2021. Le assunzioni di persone con contratto a tempo determinato o indeterminato sono cresciute nel FY21 del 5%. È tratto da Il Fatto Quotidiano l’articolo “Il lato oscuro dell’Ikea: straordinari imposti ai precari a pena di mancato rinnovo, part time da 20 ore che diventano 40 e trasferimenti illegittimi”.

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