A causa della dipendenza di molti paesi dal gas di Mosca, l’Unione Europea sta ancora una volta valutando la possibilità di sanzioni al settore energetico russo. Il ministro irlandese Simon Coveney ha affermato che è difficile opporsi all’intervento nel settore energetico, in particolare petrolio e carbone, a causa della distruzione in Ucraina. Gabrielius Landsbergis ha affermato che è in gioco la credibilità dell’Occidente e che occorre imporre sanzioni al petrolio, principale fonte di reddito per il bilancio russo. Berlino mette in guardia dai rischi di agire troppo rapidamente in un momento in cui i prezzi dell’energia in Europa sono alti. Il bilancio energetico in Europa sarebbe influenzato dalla decisione di imporre un embargo sulle forniture petrolifere russe. Se verrà adottata la decisione di imporre un embargo sulla fornitura di petrolio russo, gli europei avranno difficoltà, ha detto Peskov. Grazie al fatto che la loro importazione di petrolio russo era molto limitata, esportano da anni gas naturale liquefatto. Il portavoce ha detto ai giornalisti che si è discusso dell’embargo sulla fornitura di petrolio russa. Questa è una decisione che riguarderà tutti noi. Secondo un nuovo rapporto, le consegne di gas naturale dalla Russia all’Europa attraverso la linea Nord Stream dovrebbero raggiungere una media di 61 gigahertz. Teme che un accordo su un tetto europeo sui prezzi all’importazione non sarebbe interessante a causa della cautela della Germania nell’intervenire sulle materie prime energetiche.

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