Coldiretti osserva che con l’inizio della guerra, il contratto futures più attivo sul grano è stato di oltre 13 dollari l’oncia, mentre il mais è stato di 7,8 dollari l’oncia per 10 anni. Per Coldiretti si tratta di livelli raggiunti solo negli anni delle rivolte del pane in Tunisia, Algeria ed Egitto, che hanno indotto molti paesi a smettere di acquistare grano da Russia e Ucraina. Secondo Coldiretti la situazione è determinata dal fatto che i due paesi in guerra controllano circa il 29% delle vendite mondiali di grano tenero per panificazione, il 19% del commercio di mais destinato all’alimentazione animale negli allevamenti e l’80% dell’olio di girasole utilizzato per la produzione di conserve, salse e. Secondo l’analisi di Coldiretti, l’Italia è un Paese deficitario che importa quasi tutto il proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti. Coldiretti conclude che l’aumento del mais e della soia sta mettendo in ginocchio gli agricoltori italiani a causa dei forti aumenti dei costi dei mangimi e dei prezzi dell’energia.

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