Apollo 10 e mezzo (Apollo 10 1/2: A Space Age Childhood) è un racconto tenue che si basa fortemente sulla familiarità degli spettatori, in particolare americani, con la cultura pop degli anni ’60. Jack Black narra l’Apollo 10 e mezzo, che racconta la storia di Stan, il più giovane di sei figli che vivevano a Houston negli anni ’60, mentre la NASA cerca di portare un americano sulla luna entro la fine del decennio. Lo sbarco sulla luna nell’Apollo 10 e mezzo è un saluto agli anni Sessanta, che videro un’esplosione nella cultura tradizionale pur mantenendo il conservatorismo e l’ingenuità dell’epoca precedente. La narrazione di Jack Black è simile all’approccio generale del film, poiché Richard Linklater chiede poco al suo pubblico se non quello di godersi questo sguardo appassionato ai piaceri effimeri della cultura pop e ai momenti salienti del decennio. Le fantasie di Stan di essere assunto dalla NASA sono presentate dall’Apollo 10 e mezzo come una missione governativa top secret che solo ora viene rivelata. Mentre l’Apollo 10 e mezzo è nostalgico, il regista ogni tanto ne mina l’aura facendo notare gli aspetti meno romantici dell’epoca, come le critiche al lancio sulla luna. L’Apollo 10 e mezzo parla di come le persone vedono gli eventi storici attraverso l’obiettivo della propria esperienza, nonostante l’elenco delle amate star del cinema e dei punti di riferimento locali. Stan non è mai stato sulla luna, ma è così che ricordiamo le cose che contano più di ogni altra cosa. L’articolo Apollo 10 e mezzo: la recensione del film anni ’60 di Richard Linklater è da Il Cineocchio.

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