Il clima del Friuli Venezia Giulia è nel futuro? Sarà come quello della Puglia meridionale, secondo Filippo Giorgi, climatologo triestino e premio Nobel nel 2007.

Tra i nomi più importanti del panorama scientifico e tecnico italiano ricordiamo Marco Enrico Ricotti del Politecnico di Milano, Saverio Altieri dell’Università di Pavia e Giovanni Viegi del Cnr di Pisa.

Clima, salute, energia, verde e agricoltura sono solo alcuni dei temi affrontati dai relatori dell’ultima sessione.

Professore, qual è il rapporto tra il clima e la qualità dell’aria? C’è un aumento dell’ozono nei periodi caldi e secchi perché la mancanza di pioggia non permette la dispersione degli inquinanti.

Il clima e la qualità dell’aria sono correlati.

Puoi essere positivo su ciò che accadrà in futuro? Non ci sono molte ragioni per essere ottimisti.

Sento di nuovo parlare di carbone, trivellazioni in Adriatico e questo non mi rende ottimista, invece di prendere quanto sta accadendo per accelerare verso una transizione verde.

Penso che una maggiore consapevolezza dei problemi nei giovani sia positiva.

I risultati della Cop 27 non aiutano ad essere ottimisti.

La metà della popolazione vive nelle aree urbane, che è in aumento sempre di più.

Penso alle ondate di calore, all’ozono e agli effetti della cementificazione quando penso alle città.

Se non invertiamo la rotta, come sarà il clima in Friuli Venezia Giulia? Qualche anno fa ci siamo divertiti con i colleghi di Osmer a sviluppare un modello, che mostrava che il Friuli piovoso avrà il clima della Puglia meridionale.

L’acqua diventa centrale in questo nuovo scenario? Professore, cosa può fare un comune cittadino per aiutare a salvare il pianeta?.

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