Il bonus di 600 euro sulle bollette è stato spiegato dall’Agenzia delle Entrate in una circolare esplicativa.

Il bonus può essere concesso a discrezione del datore di lavoro.

L’importo massimo che può essere utilizzato per i beni aziendali o per la fruizione di servizi non rientra nel reddito dei dipendenti.

Per far fronte all’aumento dei costi di luce e gas e per contrastare l’emergenza idrica, sono state introdotte una serie di misure.

L’aumento a 600 euro della soglia per l’esclusione della formazione a reddito del valore di beni e servizi riconosciuti dai datori di lavoro ai propri dipendenti avverrà nel periodo d’imposta 2022.

L’Agenzia ritiene che, in assenza di ulteriori limiti soggettivi, possano beneficiare del provvedimento introdotto dal decreto aiuti.

L’Agenzia evidenzia come le bollette debbano riferirsi agli immobili residenziali posseduti o detenuti dal lavoratore dipendente o coniuge o da suoi familiari purché ne sostengano effettivamente le spese.

In merito alla tassazione dei benefici in caso di superamento del limite previsto dal decreto Aiuti, l’Agenzia delle Entrate ha evidenziato, smentendo una prima interpretazione che era stata fornita dalla maggior parte degli addetti ai lavori.

Le somme ed i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo successivo a quello di riferimento si considerano incassati nel periodo d’imposta secondo il principio del contante esteso.

Ai fini dell’esenzione dalla tassazione, i beni ei servizi forniti dal datore di lavoro a favore di ciascun dipendente possono raggiungere il valore di 200 euro per uno o più bonus benzina e di 600 euro per tutti gli altri.

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