Tagli alle tasse, alle pensioni e al reddito di cittadinanza sono al centro del dibattito tra i candidati leader alle prossime elezioni a confronto sul palco del Meeting di Rimini. Per permettere alle aziende di assumere e ai lavoratori di avere più soldi sulla busta paga, “tutto ciò che possiamo mettere in termini di riduzione delle tasse deve essere concentrato sul lavoro”, secondo il segretario del Pd. C’è solo un modo per aumentare i salari in Italia, e cioè abbassare le tasse sul lavoro, secondo il presidente di Fratelli d’Italia. Per il coordinatore di Italia Viva, Ettore Rosato, “il vero pericolo non è il salario minimo basso, è il lavoro nero”, mentre il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, sottolinea l’importanza di “una visione d’insieme che parta dal riduzione del carico fiscale “per favorire l’occupazione. La proposta è di alzare il tetto da 65mila a 100mila euro per il lavoro autonomo e, entro 5 anni, di estenderlo a dipendenti e famiglie, con un tetto e partendo da reddito più basso, secondo la Lega. “È meglio consentire alle aziende di fare l’offerta di lavoro direttamente al percettore di reddito e se non viene accettata, le stesse aziende segnalano che quella persona non deve più alcun denaro”, afferma Di. Secondo Meloni, assistenza e lavoro non sono la stessa cosa. Va cambiato perché serve una misura contro la povertà ma serve altro. La povertà non si combatte solo con il denaro, richiede un insieme di servizi e il reddito di cittadinanza è una misura profondamente sbagliata. Il principio che è sbagliato per Tajani è che lo stato deve aiutare le persone che non possono lavorare.

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