I politici che controllano le province di Trento e Bolzano abusano del loro potere perché preferiscono non esercitarlo.

L’assessore del Movimento 5 Stelle Alex Marini ha dovuto prendere atto della situazione di ostinato rifiuto di creare un Osservatorio sulla criminalità organizzata, che monitori i fenomeni di mafia nella regione.

Le indagini giudiziarie hanno dimostrato che il problema esiste ed è molto rilevante dopo che è stato rivelato il controllo della ‘Ndrangheta sull’attività di estrazione del porfido a Lona Lases.

Qualche giorno fa l’allarme è stato lanciato dall’ex questore di Trento, ora commissario del piccolo comune, perché non c’erano candidati per l’elezione del sindaco e della giunta.

“La conferma è arrivata nella prima commissione regionale, dove Svp, Lega e Patt hanno imposto l’ennesimo rinvio dell’esame del disegno di legge per l’istituzione di un Osservatorio con il chiarissimo intento di farlo morire con la scadenza della giunta”, spiega Marines.

“A giugno la maggioranza ha imposto la sospensione dell’iter del disegno di legge sull’istituzione dell’Osservatorio e lo ha fatto esplicitamente contro la volontà del proponente, del sottoscritto”, dice Marini.

Il punto relativo all’Osservatorio è stato rimosso dall’elenco delle fatture sospese dalla commissione.

Il disegno di legge sarebbe stato trattato dopo che avevo protestato con una nota formale al presidente.

Marini dice che la maggioranza piega le regole a proprio piacimento e fa un ulteriore favore alle mafie operanti in Trentino-Alto Adige/Sdtirol.

Abbiamo lasciato i lavori della commissione in segno di protesta per questo motivo.

La proposta del M5s per un Osservatorio sulla mafia in Trentino Alto Adige è stata snobbata da Il Fatto Quotidiano.

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