Conclusa l’utopia della prima carica di Stato, l’ex presidente del Consiglio si è concentrato sulla seconda, carica che gli avrebbe garantito lo status di supplente di Mattarella. L’espulsione di Berlusconi dal Senato è stata una vendetta per la condanna per frode fiscale e la condanna a 4 anni di reclusione. La notizia della possibile elezione di Berlusconi al secondo posto dello Stato era stata prevista da Repubblica. Il leader della Lega ha promesso di spingerlo sul seggio più alto di Palazzo Madama in cambio del sostegno dei berlusconiani alla caduta del governo. Il regolamento prevede che entro la metà di ottobre Berlusconi possa essere eletto al vertice di Palazzo Madama. L’ex presidente del Consiglio ha smentito l’ipotesi qualche giorno fa, dicendo che la notizia sulla sua ambizione di presidente al Senato non era vera. Alan Friedman ha detto a La7 che Berlusconi voleva tornare come presidente del Senato dopo la caduta del governo. “Penso che correrò per il Senato, quindi renderemo tutti felici”, ha detto. Berlusconi vuole l’appoggio della coalizione per essere eletto presidente del Senato con i vertici di Lega e Fratelli d’Italia un po’ imbarazzati. Anche se non si tratta di diventare capo di Stato, infatti, anche nell’ipotesi di un’elezione alla presidenza del Senato, si ripetono le stesse controindicazioni. Berlusconi è stato condannato a quattro anni di carcere per frode fiscale ed è stato espulso dal Senato. Il primo sponsor per Berlusconi sarebbe oggi. Secondo i dati ‘intermedio’ sull’attuale legislatura europea, Berlusconi è stato l’eurodeputato più assente dell’intera Plenaria: era presente al voto solo nel 59% circa dei casi. Il leader di Forza Italia ha confermato l’inchiesta a novembre 2019. La Corte d’Assise d’Appello di Palermo stava celebrando il processo di secondo grado sulla trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra, e Berlusconi ha potuto presentarsi come indiziato di un reato connesso. Fu l’ex senatore a chiedere la testimonianza dell’amico, che aveva il diritto di rifiutare. Alla fine, nonostante il silenzio dell’arcorese, Dell’Utri è stato assolto: ai giudici non è stato provato che nel 1994 avesse comunicato all’amico Silvio la minaccia della strage di Cosa Nostra. I soldi a Cosa Nostra e il ruolo di Dell’Utri sono stati inseriti nelle quasi tremila pagine della sentenza. Non è possibile trarre un’ulteriore e altrettanto certa conferma del fatto che Berlusconi sia stato informato del contenuto degli incontri. Il boss mafioso noto per essere stato garzone di stalla nella villa di Arcore negli anni ’70 ha continuato a incontrare uno dei co-fondatori di Forza Italia anche dopo le elezioni. I soldi sono usciti dalle aziende di Berlusconi per sostenere Cosa Nostra. La seconda posizione della statale arriva da Il Fatto Quotidiano dopo il fallimento della corsa al Colle.

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