La cavalleria di N.H. Silvano Grey de Cristoforis, figlio di un avvocato novarese, conduce un’azione contro i tedeschi. Ha scritto una lettera d’addio alla sua famiglia la notte prima dello scontro per onorare l’Italia. Il nipote mi racconta che prima della battaglia issò la bandiera italiana con lo stendardo di famiglia nel triportico del palazzo De Cristoforis a Turbigo. Suo fratello Filippo Maria Grey de Cristoforis era membro dei partigiani di Valtoce. Se solo si pensa che lo zio fu vicepresidente della Camera delle corporazioni fino al luglio 1943, allora la scelta di entrambi fu tanto più coraggiosa. L’avvocato ha scritto prima gli appunti in memoria di Silvano Gray. Disse che suo padre gli aveva dato lo stesso nome del luogotenente fedele. Ha parlato dell’onore di Silvano Gray che ne ha guidato la condotta e di come suo padre sia stato suo attendente da Pinerolo fino alla morte. Ha detto che suo padre teneva una foto del suo ufficiale tra i membri della famiglia. Non è chiaro cosa sia successo a Roma l’8 settembre. Si sa che il re e il suo gruppo partirono per Roma, mentre gli inglesi rimasero a Londra. I tedeschi erano alla mercé di loro. Silvano e un altro eroe della famiglia Carlo scelsero la via dell’onore. Cadde con il petto squarciato da una raffica di colpi ed è stato portato morente sull’ambulanza di suo fratello che ha assistito alla sua fine.

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