Romagna patria della cultura, ma a Rimini hotel vecchi

L’indagine annuale sulla qualità della vita del Sole 24 Ore sembra certificare la vocazione essenzialmente turistica della Romagna, con particolare attenzione al territorio riminese, da decenni culla dell’ospitalità.

In generale, le tre province di Ravenna, Forl-Cesena e Rimini hanno chiuso nella parte medio-alta della classifica stilata dall’economia milanese.

La ricerca del Sole 24 Ore si è orientata sul tema del turismo, e uno degli ambiti su cui si è concentrata è stata la densità dei posti letto nelle strutture ricettive per chilometro quadrato.

La grande presenza di strutture che si appoggiano al territorio è il risultato di un sistema che è cresciuto fino a diventare il più imponente d’Italia.

Rimini resta la terza peggior provincia del Paese per la qualità della ricettività alberghiera.

Un punto, che trova riscontro nelle parole pronunciate nei giorni scorsi dal Sindaco, che ha annunciato la volontà di effettuare un censimento delle strutture ormai obsolete presenti nel riminese, oltre che puntare su una riqualificazione degli alberghi.

La Romagna sembra essere all’avanguardia nell’offerta perché non c’è turismo senza cultura.

Nell’indicatore sull’offerta culturale Forl-Cesena è al quarto posto ed è trainata dal San Domenico che è un punto di riferimento nazionale.

C’è un altro aspetto della ricerca che coinvolge lo stesso territorio riminese.

È quella degli affitti medi in percentuale sul reddito che vede la provincia al quarto posto in Italia, con il 65,8% dello stipendio medio assorbito dai canoni di locazione.

Guardando l’indice generale della voce “giustizia e sicurezza”, Forl-Cesena si colloca al trentaquattresimo posto a livello nazionale, su 105 province analizzate.

Per ogni centomila abitanti, Rimini è ultima per rapine in pubblica via, con una media di 41,9 all’anno.

Forl-Cesena è al secondo posto nel Paese e ha una quota di cause pendenti da oltre tre anni in percentuale sul totale.