I tre consiglieri regionali che venerdì hanno dato vita a un nuovo gruppo intitolato al Comitato Nord, il correntone fondato da Umberto Bossi sono le prime pedine a muoversi nel centrodestra lombardo.

Una fuga in avanti è incoraggiata dal fatto che non hanno nulla da perdere e che saranno rieletti al Pirellone.

Grazie alla formazione del gruppo consiliare, potrebbero schierarsi il 12 e 13 febbraio senza dover raccogliere firme se Bossi approva.

Il Senatur, infatti, finora non è sembrato voler bloccare l’operazione: da un lato (per bocca di uno dei coordinatori della corrente, Paolo Grimoldi) ha lanciato un appello all’unità, dall’altro però , ha chiesto a Salvini di ritirare le espulsioni, e non ha diffidato i tre consiglieri dall’usare il nome e il marchio del Comitato.

I consiglieri vogliono restare in maggioranza, quindi la prima scelta è Attilio Fontana.

L’ipotesi è a rischio perché il segretario della Lega non potrebbe accettare un alleato il cui scopo fosse sfidare la sua leadership.

Si fa strada l’ipotesi che i settentrionali possano trovare rifugio nella coalizione centrista di Moratti, perché l’ex ministro Berlusconi gode di ampie simpatie nel fronte autonomista e ci sono già posti riservati ai “duri e puri” della Lega Nord.

Davide Boni, ex presidente del consiglio regionale e segretario del Carroccio di Milano, è uno dei candidati.

“Devono decidere, ma è chiaro che la nostra candidatura può rappresentare anche quella parte della Lega che è insoddisfatta della linea Salvini, che vuole tornare a parlare di autonomia e che ha avuto molte obiezioni alla caduta di Draghi”.

disse.

Ho fatto questa scelta perché ero convinto che servisse una posizione forte all’interno della Lega per il premier Salvini.

Bossi stava cercando di non farci cacciare dalla festa, quindi non abbiamo ancora detto niente.

Fava, ex consigliere della giunta Maroni, ha sostenuto a lungo l’ex vice di Fontana.

È la fine di un malinteso e rende il quadro più semplice, dice al fatto.it.

La Lega ha dato tutto per il partito in casa Moratti, ma il mondo autonomista lombardo no.

La Lega guarda Moratti: “destra o centro?” L’ex ministro ha una lista civica.

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