L’accordo elettorale è stato firmato nel pomeriggio nella sede del Pd. Pd, Verdi e SI hanno firmato un accordo elettorale per presentare candidati comuni alle prossime elezioni. Le divergenze di posizioni che abbiamo espresso rispetto all’esperienza del governo Draghi sono state sostenute dal Pd. In caso di accordo elettorale tra le forze progressiste ed ecologiste, il prossimo Parlamento potrebbe essere dominato dalla destra. Siamo consapevoli delle differenze tra noi e quindi ci presenteremo ai cittadini italiani ognuno con il proprio programma elettorale, la propria lista, la propria leadership e la propria visione sul futuro dell’Italia, nonostante la comune volontà di dare a questo Paese una svolta in senso progressista ed ecologico. Il prossimo Parlamento dovrebbe essere espressione dell’Italia che vuole avanzare e non indietreggiare nel campo dei diritti civili, della lotta ai cambiamenti climatici e del progresso sociale. Attraverso questo accordo elettorale, ci impegniamo a eleggere il maggior numero possibile di parlamentari con un orientamento progressista, democratico ed ecologico e ad evitare il blocco di destra. Ribadiamo la nostra contrarietà al presidenzialismo, la volontà di difendere la centralità del Parlamento e l’unità nazionale contro ogni tentativo di alimentare le disuguaglianze tra i territori. Oltre a questi obiettivi, che sono il cuore del nostro accordo, riteniamo utile sottolineare il fatto che le nostre forze politiche hanno già sviluppato importanti convergenze in materia ambientale, in particolare in seno al Parlamento europeo. La lotta al lavoro scadente e al lavoro nero deve iniziare con una svolta. Useremo il rapporto di 80 a 20 tra Pd e Verdi e SI per individuare candidati comuni nei collegi uninominali. Lo stesso criterio, sempre vincolante solo nel rapporto tra Verdi e SI da un lato, si applicherà alle regole per la distribuzione degli spazi televisivi. Il testo dell’accordo elettorale firmato oggi tra Pd, Alleanza Verde e Sinistra italiana è tratto da Il Fatto Quotidiano.

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