In Friuli Venezia Giulia un parlamentare di Fratelli d’Italia vuole rendere l’italiano lingua ufficiale nelle scuole.

Roberto Menia, membro di Fratelli d’Italia, ha lanciato la sua battaglia per l’identità italiana attraverso la lingua.

Il disegno di legge afferma che tutti i cittadini hanno il diritto di usare la bandiera italiana e che il tricolore è la bandiera italiana.

Menia sostiene che l’evoluzione della nazione, anche e soprattutto tenendo conto delle dinamiche demografiche e delle forze migratorie, deve trovare un collante e un propulsore.

La conservazione delle lingue minoritarie, tutelate dalla Costituzione, ma in alcuni casi elementi di tutela avanzata delle minoranze nazionali o linguistiche diventano strumenti per la creazione di una toponomastica monolingue.

La Lega Nord veneta sta prendendo una strada sbagliata che testimonia le diverse sensibilità tra i partiti di maggioranza.

Non credo sia necessario parlare friulano in classe.

Walter Rizzetto definisce l’iniziativa personale e non di Fratelli d’Italia, visto che Menia è stato eletto in Liguria.

È necessario attuare, e non boicottare, tutte quelle azioni volte a tutelare l’identità del popolo friulano e permettere ai nostri giovani di continuare a parlare in friulano.

Presentato dal sottosegretario della Lega Nord Veneto 18 il disegno di legge per l’insegnamento del “veneto” dalla scuola materna.

Vuole includerli nelle lingue storiche protette dalla legge del 1999.

La Lega ci riprova con un disegno di legge che consentirebbe l’insegnamento del veneto in parallelo con l’italiano nelle scuole materne e nelle scuole elementari e medie inferiori.

Le Regioni potrebbero promuovere iniziative per la tutela e la valorizzazione delle lingue minoritarie, anche al di fuori dei confini regionali e nazionali italiani, e stipulare convenzioni con le emittenti del servizio pubblico e le radio e le televisioni locali per i programmi in dialetto.

Il senatore Fdi vuole togliere l’insegnamento del dialetto nella scuola.

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