L’obiettivo del presidente del Consiglio è quello di approvare il disegno di legge in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri.

Magari prima delle Regionali di febbraio.

Andiamo avanti con un cronoprogramma dopo che è subentrata Giorgia Meloni.

Il rischio dei veti incrociati e del fuoco amico è quello che il premier vuole evitare.

Nel giorno in cui il ministro per le Riforme istituzionali chiude le consultazioni con la maggioranza, il governo fa il punto sulle riforme.

La Lega si aspetta un confronto nel pomeriggio senza critiche.

Si è deciso di allargare la discussione e gli invitati al tavolo viste le recenti pressioni del partito di via Bellerio sulla sua riforma-bandiera rispetto al presidenzialismo.

Il presidenzialismo fa parte del programma del centrodestra ed entrambe le riforme vanno avanti, anche se in tempi diversi.

Il consiglio dei ministri dovrebbe approvare il progetto di riforma alla fine del mese.

I quattro passi delle leggi costituzionali non servono al presidenzialismo, quindi la Lega vuole accelerarli.

Anche se non dice quando, il governo si occuperà comunque del dossier autonomia.

Se si raggiunge un accordo generale accettabile per tutti, si può arrivare a un ok sulla bozza prima delle elezioni.

Si vocifera che gli uffici legislativi di Palazzo Chigi siano al lavoro per correggere il testo.

Il ruolo del Parlamento è importante per definire i livelli essenziali di performance ed evitare squilibri tra le regioni.

“Approveremo il disegno di legge in uno dei prossimi Cdm”, recita l’articolo.

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