Dagli anni ’50 agli anni 2000, sono stati tanti i piloti famosi che hanno contribuito a fare la storia della scuderia di Maranello in Formula 1.

La prima stagione di Formula 1 nel 1950 fu la prima volta che una casa costruttrice partecipò a tutti i campionati sportivi su circuito.

Nelle prime due stagioni l’Alfa Romeo è la favorita, ma nei due anni successivi il favorito è il pilota della Ferrari.

Dopo essere passato alla Lancia l’anno precedente, Ascari morì all’età di 36 anni nel 1955 mentre provava una Ferrari 750.

Nonostante fosse triste per la perdita, ha deciso di non affezionarsi più ai piloti che hanno gareggiato con le Rosse e inizierà a farli gareggiare per ottenere il massimo da loro.

Dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’60 incominciarono ad arrivare a Maranello solo i migliori piloti in circolazione come Juan Manuel Fangio (che vinse cinque titoli mondiali, di cui uno con la Ferrari nel 1956), Mike Hawthorn, Phil Hill e John Surtees: tutti che sono diventati campioni del mondo nelle corse di Formula 1 e alla guida di una Ferrari sportiva monoposto.

Tra il 1957 e il 1961, ben cinque piloti di Formula 1 persero la vita in pista, a causa di questi successi.

La “rivoluzione di palazzo” avvenne nel 1962 quando diversi elementi chiave della squadra lasciarono il lavoro a causa dell’intollerabile gestione dell’azienda.

Nel 1969 a causa dei crescenti costi del reparto corse e per la produzione di automobili stradali, Enzo Ferrari vende metà del suo impero alla Fiat ma mantiene il controllo totale dell’attività sportiva.

Nonostante la grande personalità del pilota milanese, che con la Rossa vinse tre gare in 80 GP, Alboreto andò vicino al titolo mondiale nel 1985.

Grazie al tedesco Michael Schumacher, che ha vinto cinque titoli mondiali di fila dal 2000 al 2004, tutto questo è successo.

La crisi dei risultati della Scuderia portò alla morte di Enzo Ferrari nel 1988.

Nonostante sia ancora uno degli italiani più conosciuti al mondo e la sua azienda sia passata alla storia, è venuto a mancare improvvisamente in età avanzata.

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