Un gruppo di ricercatori ha annunciato mercoledì di aver effettuato una simulazione di una coppia di buchi neri in un computer quantistico e di aver inviato un messaggio tra di loro attraverso un wormhole.

Il risultato è stato descritto come un piccolo passo nello sforzo di comprendere la relazione tra gravità e meccanica quantistica.

Maria Spiropulu è un fisico del California Institute of Technology e leader di un consorzio chiamato Quantum Communication Channels for Fundamental Physics, che ha condotto la ricerca.

Nel loro rapporto, pubblicato mercoledì su Nature, i ricercatori hanno descritto il risultato come un successo.

I risultati di questo esperimento non offrono la prospettiva di una metropolitana nell’universo come il personaggio di Jodie Foster in “Contact” o il personaggio di Matthew McConaughey in “Interstellar”.

Scott Aaronson, un esperto di informatica quantistica presso l’Università del Texas ad Austin, ha scritto in una e-mail che voleva che i lettori del New York Times lo capissero.

Se non riusciamo nemmeno a farlo, allora la simulazione delle teorie della gravità quantistica sarà fuori discussione.

Ha detto che l’esperimento potrebbe essere usato per analizzare fenomeni puramente quantistici usando la relatività generale, e chissà dove andrà a finire.

I fisici non avevano una teoria della gravità quantistica per spiegare cosa accadeva quando i mondi dello spazio interno ed esterno si scontravano.

Juan Maldacena, un fisico teorico presso l’Institute for Advanced Study di Princeton, e il dottor Susskind hanno proposto che i fenomeni di azione spettrale e wormhole fossero in realtà due facce della stessa medaglia.

Il recente esperimento del wormhole ha cercato di utilizzare la matematica della relatività generale per esaminare un aspetto della magia quantistica, noto come teletrasporto quantistico, per vedere se qualche nuovo aspetto della fisica o della gravità potesse essere rivelato.

L’esperimento è stato possibile dopo un paio di articoli del Dr.

Susskind e altri.

Era necessaria una piccola dose di energia negativa all’uscita del wormhole per aprire il portello abbastanza a lungo da permettere alle informazioni di fuoriuscire.

L’uso finale del potere quantico potrebbe essere quello di studiare la fisica quantistica, come previsto dal fisico del Caltech Richard Feynman.

Le due copie del codice erano contenute negli altri sette qubit e sono state descritte come una versione semplificata di un semplice modello di un universo ologramma.

Nell’esperimento sono stati creati due buchi neri, uno rimescolando il messaggio in una sciocchezza, l’altro facendolo uscire di nuovo.

Il messaggio di input è indicato come l’analogo quantistico di una serie di uno e zero.

Uno shock di energia negativa passò dal primo sistema al secondo sistema mentre i due sistemi erano collegati dall’orologio quantico.

Nel nono e ultimo qubit, il segnale era collegato al secondo sistema SYK e rappresentava l’altra estremità del wormhole.

C’era un indizio che i ricercatori stessero registrando un comportamento simile a un wormhole proveniente dall’altra estremità del wormhole.

I risultati potrebbero far luce su alcuni aspetti ancora misteriosi della meccanica quantistica ordinaria secondo un articolo su Nature.

La spiegazione più semplice, hanno detto, è che il messaggio è passato attraverso un wormhole.

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