Il giovane capo di stato nel mondo è accusato di molestie sessuali. Il capitano reggente Giacomo Simoncini è stato travolto dal peggior temporale della storia sammarinese quando c’è stato un soffio dal passaggio del testimone il 1 aprile. L’accusa di molestie sessuali lanciata da un impiegato di Palazzo cade come un macigno sul secondo più giovane nella millenaria terra dei liberi. La notizia e’ stata riportata da uno dei giornali del Paese, L’Informazione, che ha ricostruito la vicenda nei minimi dettagli. Il reggente avrebbe detto alla segretaria che la cerniera dei suoi pantaloni si era rotta, anche se era più grande di lui. Simoncini si sarebbe mostrato nudo dalla vita in giù, rivelando le sue vere intenzioni, se avesse avuto la scusa della cerniera. La donna si sarebbe rivolta ai suoi superiori dopo essere scappata. L’Unione della Reggenza sarebbe pronta ad assumere il rappresentante del centrosinistra, che nasce nel 1499 e prevede la possibilità di sporgere denuncia contro la massima autorità statale tre giorni prima del cambio di sei mesi. Il coordinamento per la valutazione del caso è stato chiesto dal leader di RF, Nicola Renzi. “Restiamo in rispettoso silenzio verso l’unico ufficio che ha ancora un pizzico di credibilità, in attesa che la situazione si evolva”, afferma Giuseppe Morganti di Libera. Il Congresso promette che “verrà fatta ogni debita chiarezza, consentendo anche all’interessato di fare chiarezza nel rispetto delle regole istituzionali”. Il silenzio di Simoncini dipende dalla “correttezza istituzionale che vieta ai Capi di Stato di esprimere opinioni e rilasciare dichiarazioni durante il loro mandato, anche per non incorrere nel reato di oltraggio alla Suprema Magistratura”. L’imputato potrà parlare e favorire così l’affermazione della verità alla fine del semestre.

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