IMU 2022, esenzione vincolata ai requisiti del nucleo familiare al vaglio della Corte Costituzionale .

Lo rende noto il comunicato diffuso dal Consiglio in data 24 marzo 2022, che si inserisce nella discussione sulla possibilità per i coniugi residenti in comuni diversi di beneficiare dell’esenzione Imu. L’esenzione dall’Imu non si applica se uno dei componenti del nucleo familiare ha stabilito la propria residenza anagrafica in un immobile sito in altro comune a causa delle norme più stringenti che sono state applicate in passato. L’impossibilità di beneficiare di un’eventuale esenzione dal pagamento dell’Imu che la Corte Costituzionale mette a fuoco mette in dubbio la legittimità di una limitazione che penalizza le famiglie. Al centro dell’attenzione del Consiglio è il diritto all’esenzione dal pagamento della tassa comunale sulla prima casa qualora uno dei familiari abbia stabilito la propria residenza in un comune diverso. Una norma che si è a lungo dibattuta, e sulla quale ha fatto centro il Decreto Fiscale legato alla Legge di Bilancio 2022, prevedendo il diritto all’esenzione su un immobile a propria scelta nel caso di coniugi residenti in comuni diversi . La questione dei coniugi non è esaminata dalla Corte Costituzionale come lo sono le regole per il nucleo familiare. Il nucleo familiare diventa limite per il riconoscimento dell’esenzione IMU sulla residenza principale per ogni componente con residenza anagrafica e diverso immobile. Il concetto di nucleo familiare è stato centrale negli anni per quanto riguarda l’IMU e sono sorte numerose controversie in merito alla dovuta o meno all’esenzione sulla residenza principale nel caso di coniugi residenti in diversi immobili. La concessione sulla residenza principale non era legata al requisito della residenza, ma alla residenza del contribuente proprietario dell’immobile e dei suoi familiari. Ai fini dell’esenzione è divenuto rilevante il requisito della residenza anagrafica non solo del proprietario dell’immobile ma dell’intero nucleo familiare, e come più volte evidenziato dalla Corte d’Appello, l’agevolazione non è più valida. Il decreto tributario legato alla Legge di Bilancio ha introdotto le ultime novità in materia.