Il conflitto tra Russia e Ucraina è ufficialmente iniziato nel febbraio del 2014), con l’invasione della Crimea da parte di soldati russi, seguita nel marzo dello stesso anno dalla dichiarazione di indipendenza dall’Ucraina da parte della Repubblica Autonoma del Crimine. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta causando molte conseguenze, non solo a livello delle relazioni di potere diplomatico tra le nazioni, ma anche a livello economico e sociale, nonché sulla transizione energetica e sul modo in cui gli Stati lo hanno affrontato di gran lunga il problema del cambiamento climatico. Le implicazioni economiche della guerra e il ruolo che le risorse digitali, in particolare le criptovalute, stanno svolgendo, all’interno del quadro bellico, saranno al centro di questo articolo. Il blocco occidentale ha risposto all’aggressione di Putin con una serie di sanzioni volte ad isolare e paralizzare l’economia russa, tanto che il Cremlino decide di cessare le ostilità contro l’Ucraina. L’Unione europea ha deciso di congelare i beni sia del presidente russo che del ministro degli Esteri russo. I miliardari russi sono stati colpiti dal congelamento dei beni, poiché le loro ville e barche sono state sequestrate. L’Unione Europea ha imposto blocchi alla Russia. Da Pechino è arrivata la conferma che la Cina avrebbe acquistato grano da tutte le regioni russe poche ore dopo l’inizio dell’invasione ucraina. L’accordo tra i due Paesi è stato firmato l’8 febbraio, due settimane prima dell’inizio del conflitto, e pochi giorni dopo la visita di Putin nella capitale cinese in occasione dei Giochi invernali, che è servita a consolidare la loro amicizia nel mondo. Entrambi gli accordi mirano a compensare gli effetti delle sanzioni commerciali imposte dall’Occidente alla Russia. Le criptovalute si possono trovare in relazione alle sanzioni commerciali imposte al Cremlino. La principale preoccupazione, infatti, risiede nel pericolo che il governo russo, così come singoli oligarchi vicini a Putin, possano utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni commerciali occidentali, in particolare quelle relative all’esclusione da Swift e alla sospensione dei servizi di pagamento come come PayPal, Visa e Mastercard. A tal proposito non mancano le polemiche: Michael Chobanian, ovvero il fondatore di Kuna, piattaforma di criptovalute con sede in Ucraina, ha lanciato una dura accusa contro Binance, altro colosso del mercato delle criptovalute, sostenendo che Binance collabora con il governo da Vladimir Putin. Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha affermato che bloccare gli account russi sulla piattaforma non sarebbe etico e che le sanzioni finanziarie imposte dall’Occidente non sono un problema delle criptovalute. Il Crypto Fund of Ukrain, un fondo che ha già accumulato oltre 50 milioni di dollari, è stato creato dal governo di Kiev dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina. Per rafforzare l’esercito ucraino e le milizie volontarie che combattono contro l’invasione russa, diverse comunità della DAO hanno raccolto cospicue donazioni in criptovalute. Il governo ucraino ha l’obiettivo di raccogliere 200 milioni di dollari in donazioni. Le stesse criptovalute stanno permettendo al governo ucraino di raccogliere milioni di dollari in donazioni, destinate ad equipaggiare l’esercito ucraino in modo da renderlo più forte di fronte all’aggressore russo. Non ci resta che sperare nella fine della guerra e nel ritorno a una vita normale fintanto che saranno coinvolte le criptovalute.

You may also like

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *