Sull’aereo che lo ha portato a Malta per un viaggio di due giorni, papa Francesco ha confermato per la prima volta che è allo studio l’ipotesi di una visita lampo nella capitale ucraina nel tentativo di porre fine alla guerra. La visita del Papa a Malta è incentrata sulla guerra in Ucraina. Incontrando le autorità del Paese, nel suo primo discorso sull’isola, Francesco ha sottolineato che il buio della guerra era arrivato dall’Europa dell’Est. Il vento gelido della guerra ha preso il sopravvento sulla vita di molti e sui giorni di tutti. La gente comune sente il bisogno di costruire un futuro che sarà insieme o meno a causa delle pretese arcaiche degli interessi nazionalisti. Per favore, non lasciare che il sogno di pace svanisca la notte della guerra. Malta, che brilla di luce nel cuore del Mediterraneo, può ispirarci perché è urgente restituire bellezza al volto dell’uomo segnato dalla guerra. «Di fronte a chi attraversa il Mediterraneo in cerca di salvezza prevale la paura e ‘la narrazione dell’invasione’, e l’obiettivo primario sembra essere la tutela a tutti i costi della propria incolumità, aiutiamoci a non ,” Ha aggiunto. L’altro non è un virus da cui difendersi, ma una persona da accogliere, e l’ideale cristiano ci inviterà sempre a superare il sospetto, la sfiducia permanente, la paura di essere invasi, gli atteggiamenti difensivi che il mondo di oggi ci impone. La presenza delle donne è la vera alternativa alla logica malvagia del potere che porta alla guerra, secondo Francesco. Abbiamo bisogno di compassione e cura, non di visioni ideologiche e populismi, che si nutrono di parole e non si preoccupano della vita concreta delle persone, della gente comune. Più di sessant’anni fa, in un mondo minacciato dalla distruzione, dove i contrasti ideologici e la logica ferrea degli schieramenti dettavano legge, si levò dal bacino del Mediterraneo una voce controcorrente, che nell’esaltazione della propria parte si oppose a un salto profetico a nome della Fraternità universale. La lotta contro la fame e la disuguaglianza sono state rimosse dalle agende politiche. Aiutiamoci ad ascoltare la sete di pace della gente, adoperiamoci per gettare le basi per un dialogo sempre più ampio, e torniamo ad incontrarci nelle conferenze internazionali per la pace, dove il tema del disarmo è centrale, con uno sguardo alle generazioni a venire!

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