Il Teatro Carlo è il luogo in cui si terrà il concerto di Pasqua. Viene interpretato dal coro di voci bianche come prova di quanto il proposito religioso sia stato una forte motivazione per molti compositori. Il mottetto del Codice di Montpellier è testimonianza di un ulteriore modo di vivere la gioia grazie al gioco dell’invenzione che permette amplificazioni musicali. L’idea di poter trasferire la paternità di tutta la sua produzione in cambio di questa sequenza sarebbe cara a Giuseppe Verdi, che aveva più volte espresso, in virtù della forza drammatica racchiusa nel brano, l’idea di poter trasferire la paternità di tutta la sua produzione. Il programma inizia con l’esecuzione del Magnificat che il compositore scrisse per completare la sua Dante-Sinfonia. Il finale della Dante Symphonie non era adatto all’idea del Paradiso, poiché era molto forte e potente, e quindi non adatto alla casa di Richard Wagner, a cui è dedicata la partitura. La partitura è stata rivista su richiesta della principessa polacca Carolyne zu Sayn-Wittgenstein, che voleva che il Magnificat fosse cantato da un coro di bambini. Il programma va dal medioevo all’era romantica in pochi minuti. Il Children’s Choir eseguirà A Little Jazz Mass di Bob Chilcott. L’Alleluja al canone KV 553 in una versione preparata dal coro è uno dei brani sacri che seguiranno nel programma. Il concerto prevede l’esecuzione di un brano di Marco Frisina introdotto all’interno della colonna sonora dell’omonima fiction italiana. L’umanità perduta che si rivolge direttamente a Dio dando voce alle proprie fragilità e aspettative è un tema caro al cantautore genovese che il Coro di voci bianche si propone di adattare al pentagramma. Il coro di voci bianche interpreta il concerto di Pasqua in un articolo.

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