Nella giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano”, una serie di iniziative sono state lanciate dall’Associazione Trieste Caffè e Fipe-Confcommercio. All’Antico Caff San Marco, al Caff degli Specchi e all’Antico Caff Tommaseo le torrefazioni hanno aperto i battenti alle visite guidate. Il 23 marzo il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha presentato all’Unesco la candidatura de “Il caffè espresso italiano tra cultura, socialità, rito e letteratura nelle comunità da Venezia a Napoli”. La Commissione nazionale italiana per l’Unesco deciderà il 29 marzo sui motivi della candidatura. Il prossimo passo sarà la presentazione della candidatura a Parigi il prossimo autunno se la Commissione darà il via libera, secondo il presidente dell’Associazione Caff Trieste. I clienti sono stati entusiasti dell’iniziativa di ieri nei caffè storici. Un caffè italiano ci sembra un miraggio perché ci rendiamo conto del valore e della delicatezza del nostro espresso. “Per me è un rito: guai a chi mi disturba quando seduto sul divano mi godo un caffè, rigorosamente senza zucchero”, ha dichiarato Aldo Virgolin al Caff degli Specchi. “Se pensiamo che il caffè turco ha già ottenuto questo riconoscimento, l’espresso italiano non può mancare a questo traguardo”, afferma il titolare dell’Antico Caff San Marco”. L’importante ruolo di Trieste per l’espresso, così come come chi arriva dall’est può gustare qui il primo vero espresso italiano, è ricordato dall’imprenditore. I clienti sono felici di poter dare il loro contributo e Caff degli Specchi, Tommaseo e La Bomboniera ne sono orgogliosi.

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