Angelino Alfano, Presidente della Fondazione De Gasperi, ha dichiarato: “Il nostro impegno è lavorare per preservare la memoria e mantenere vivo un ideale, ma senza nostalgia del passato perché ogni tempo ha la sua storia”. Quando si pensa ai padri di patria, si pensa anche a una figlia della Repubblica, la signora Maria Romana, e credo che solo il rapporto psicologico tra padre e figlia possa spiegare tutto. L’ultimo anno in cui la Dc applicata ha fatto la storia d’Italia, la direzione storica della Repubblica è segnata dalle scelte fondamentali della Dc. L’idea di una società che dovrebbe basarsi su un’economia sociale di mercato, su diritti universali come l’istruzione e la salute, su scelte in campo permanente come quella della NATO, e alcuni indirizzi sul Mediterraneo sono tutti elementi della scelta atlantica. A 30 anni dall’ultima volta della Prima Repubblica, credo sia giunto il momento di fare una valutazione e credo che si possa fare un’analisi che mantenga vivo un ideale. Pier Ferdinando Casini, senatore e presidente del Gruppo italiano dell’Unione interparlamentare, è intervenuto all’evento in cui votano oggi gli ultimi elettori della Democrazia Cristiana. Coltivare la memoria di queste persone non significa essere nostalgici, ma avere le idee chiare su ciò che è stato fatto per posizionare l’Italia dove si trova: la scelta atlantica, la scelta della Nato, la politica mediterranea. De Gasperi scriveva nelle sue lettere che non ci sarebbe stata una politica di difesa comune respinta dalla Francia. I grandi politici, gli statisti, sono quelli che capiscono per primi, e dobbiamo tornare a queste grandi persone che hanno visto tutto 70 anni fa. È importante che la memoria sia coltivata e che sia anche una lezione per non ripetere gli errori. Questa drammatica vicenda ci insegna a tornare ai grandi principi di De Gasperi, alla politica di difesa e ad aprire gli occhi, se vogliamo vedere la storia con un certo fatalismo.

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