Ci sono stati concerti con folle oceaniche, concerti recuperati dopo 2 anni di attesa, sono tornati i festival cult per il nostro Paese, ed è tornato il festival dei fantasmi. A fine agosto sentivo di aver bisogno di una giornata intera di metal, e fortunatamente l’ho trovata all’Ippodromo di Milano, con 4 band al top della forma. 6 ore in piedi (con oltre 4 ore e mezza di musica), migliaia di persone intorno a me che gridano i cori che preferisco, muovono la testa al giusto ritmo, e condividono una passione, mentre il volume mi entra nel petto e dà soddisfazione. La gioia di ritrovare gli Helloween dopo 5 anni è stata ancora molto coinvolta nel progetto Pumpkins United. Questa giornata era ciò di cui avevo bisogno per dire addio all’estate, e di seguito provo a riassumere come è andata. Moonlight Haze La band italiana ha suonato molti concerti quest’estate, e l’esperienza si nota: tengono il palco con grande maestria, sanno come e quando interagire tra loro e con il pubblico, al punto che quando un coro di “Mai Give Up, Never Give In” la risposta è fragorosa. È difficile essere definita la “band più colorata e sgargiante della formazione” in un giorno con Helloween e Sabaton, ma i Beast in Black hanno imparato la lezione dei maestri. La musica è potente, la voce è alta e la determinazione è quella di chi vuole essere il protagonista di una giornata come questa. Guardando le t-shirt tra il vasto pubblico, l’impressione è che molte persone siano qui per i più giovani. Il gruppo svedese cura sempre tutti i dettagli, a cominciare dalle scalette scritte su pergamena, i roadie vestiti da militari, e ovviamente il carro armato e le trincee sul palco. Presentarsi con la Ghost Division è una dichiarazione di guerra e Joakim Brodén tiene alto il ritmo del combattimento, passando da un carro armato all’aereo del Barone Rosso, tenendo in mano il pubblico. Il megaschermo proietta film che ci immergono completamente nella narrazione delle canzoni, portandoci nel Giappone feudale o nelle trincee della prima guerra mondiale, senza dimenticare le luci di Natale per Tregua di Natale – brano introdotto da un lunghissimo discorso in italiano di Tommy Johansson – sono dietro di loro. Il momento in cui Joakim riceve una bambola gonfiabile ricoperta di richieste di canzoni lanciate sul palco è uno dei momenti salienti di un concerto. Non è stato possibile utilizzare i bagliori forniti in abbondanza a Milano per questo tour, ma sarebbe stato un bell’effetto scenico. Sono trascorsi cinque anni dal concerto al Forum di Assago per Pumpkins United, uno spettacolo straordinario che ha fatto saltare la band dai concerti sold out all’Alcatraz a quelli in un palazzetto dello sport. La formazione di 7 avrebbe acceso la fiamma per questo tour? Riscalda davvero il cuore di ogni fan del power metal poter vedere i tre cantanti della band esibirsi fianco a fianco in duetti che sembrano usciti da un sogno. Andi Deris che sussurra nelle orecchie di Kai Hansen mentre è impegnato a suonare e cantare, Michael Kiske seduto accanto ad Andi a cantare una ballata potente come FOREVER and One, Hansen e Weikath che si scambiano parti soliste come 35 anni fa: ogni ascia di guerra, ogni disco. “Pumpkins United”, la prima canzone registrata con la nuova formazione e una sorta di inno, non è nella scaletta del tour.

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