L’aspetto su cui la Scuderia ha contato di più per puntare alla vittoria si è rivelato infatti un problema. Ha sacrificato un po’ di velocità di punta aumentando il carico aerodinamico sulle due vetture di Carlos Sainz e Charles Leclerc per sopperire alla gara che avrebbe messo a dura prova le gomme. La gestione delle gomme ha tarpato le ali nella domenica di Spa, determinando un equilibrio diverso dalle aspettative della vigilia. Carlos ha analizzato la situazione con grande realismo, sperava che il distacco visto in gara fosse quello, ma non pensava che si potesse fare di più. Il degrado con le gomme medie non ha permesso a Carlos Sainz di impostare il ritmo che desiderava nel secondo stint, il che ha fatto capire che non era la domenica migliore per la Ferrari. La domanda ora è se la perdita di competitività sia stata legata alla specificità del weekend di Spa o se sia stata legata ai problemi che potrebbero verificarsi nelle prossime fasi del campionato. Si è parlato molto della direttiva tecnica 39, entrata in vigore questo fine settimana, ma sia i piloti che Mattia Binotto hanno rifiutato ogni collegamento. La differenza di prestazioni in questo fine settimana tra noi e loro, sia in termini di ritmo che di degrado delle gomme, era evidente. La domenica di Spa è stata amara se Sainz si è consolato con il ritorno sul podio di Leclerc. La gara di Charles è stata complicata da una visiera a strappo di Max Verstappen che è finita sulla bocchetta del freno sinistro. Un imprevisto che ha stravolto la sua strategia di gara lo ha costretto a riprendere la gara dalle ultime posizioni dopo essersi fatto largo alle spalle di Verstappen. Negli ultimi giri di gara, il team ha richiamato Charles ai box per cercare di vincere il giro più veloce con un set di gomme morbide. Non è stato un errore di Leclerc, perché dopo la gara è emerso che un sensore del freno si è danneggiato surriscaldandosi nel primo giro, costringendo il monegasco a scegliere una configurazione di recupero invece della normale gestione delle informazioni.

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