Gli astronomi hanno utilizzato la potenza del telescopio Gemini South da 8,1 metri e dell’imager Zorro per produrre la migliore immagine mai vista di questa stella. La nuova immagine suggerisce che le stelle potrebbero non essere così massicce come pensavamo. L’immagine della stella R136a1, che è la stella più massiccia conosciuta nell’universo, è stata ottenuta utilizzando le capacità del telescopio Gemini South da 8,1 metri. Kalari suggerisce che le stelle più massicce potrebbero non essere così massicce come si pensava in precedenza. L’immagine della stella più massiccia conosciuta, R136a1, è stata ottenuta spingendo le capacità dello strumento Zorro sull’Osservatorio Internazionale dei Gemelli. La stella gigante potrebbe essere inferiore alla massa del sole, secondo nuove osservazioni. Se confrontata con un’immagine precedente scattata con il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA, questa immagine di confronto mostra la nitidezza e la chiarezza dell’imager Zorro. I dati necessari per rivelare che la stella R136a1 è meno massiccia di quanto si pensasse in precedenza erano forniti dalla nuova immagine. I risultati mostrano che la stella più massiccia che conosciamo attualmente non è grande come pensavamo. Gli astronomi che utilizzano il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA e una varietà di telescopi terrestri hanno osservato l’ammasso stellare R136a1, ma nessuno di loro è stato in grado di individuare i singoli membri stellari. R136a1, la più grande stella conosciuta nell’Universo, risiede all’interno della Nebulosa Tarantola nella Grande Nube di Magellano. Gli astronomi hanno ottenuto la migliore immagine in assoluto di questa stella gigante utilizzando il telescopio Gemini South da 8,1 metri in Cile. Lo strumento Zorro è stato in grado di superare la risoluzione delle osservazioni precedenti utilizzando una tecnica nota come immagini speckle, che consente ai telescopi terrestri di superare gran parte dell’effetto sfocato dell’atmosfera terrestre. Questo approccio, così come l’uso dell’ottica adattiva, può aumentare notevolmente la risoluzione dei telescopi terrestri. Le stelle più massicce potrebbero non essere così massicce come si pensava. Lo strumento ‘Alopeke’ e l’imager ‘Zorro’ sono montati sugli stessi telescopi. Gli astronomi hanno ottenuto nuove immagini della stella più massiccia mai trovata.

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