Era il Mondiale italiano di Udine che gli uomini di Tabarez dovevano vincere di forza perché la Corea del Sud sarebbe stata fuori anche se avessero vinto.

Sembra una maledizione, mentre la partita scivola via, e il Paese che vinse il Mondiale contro la Russia nel 1970 viene dimenticato.

È il primo gol di Daniel detto “El Tigre” in nazionale, e permetterà a Tabarez e alla sua squadra di sfidare l’Italia agli ottavi di finale.

Fonseca aveva già regalato l’Italia qualche giorno prima in verità, aveva giocato un’amichevole premondiale contro la Germania, e in tribuna c’erano i dirigenti del Cagliari pronti a sfidare il centravanti della Dinamo Dresda.

Il Cagliari è ultimo in classifica e nel primo turno ha perso contro il Bari per 4-1.

Nel girone di ritorno il Cagliari troverà la quadra e Fonseca farà vedere chi è “El Tigre”, segnando altri 7 gol, tra cui una spettacolare doppietta a Genova.

In ritiro studia Careca come se fosse uno scolaretto e si dice pronto a riaccogliere Maradona, che sarebbe ancora un giocatore del Napoli ma presto firmerebbe per il Siviglia.

Al Mestalla, all’andata, l’ex oggetto del desiderio di Ferlaino Belodedici non lo becca praticamente mai: finisce 5 a 1 per il Napoli e Fonseca segna tutti e 5 i gol degli azzurri.

La stagione successiva è un miracolo ad eccezione di Careca, trasferitosi in Giappone, e Zola, ceduto al Parma.

Nel 1997, a 30 anni, Lippi lo rivole in bianconero, ma si ritaglia il suo spazio regalando gol pesanti, come quello contro la sua vecchia società che regala la vittoria al 90′.

Tra il 1999 e il 2001 gioca pochissimo, tornando in Sud America prima al River e poi al Nacional, dove con due gol in cinque partite contribuisce alla vittoria del titolo.

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