Comprendere l’evoluzione della guerra in Ucraina e l’equilibrio delle forze tra il Cremlino e Kirill è una questione chiave. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” è stato il versetto che ha citato per celebrare l’ottavo anniversario dell’annessione della penisola alla Russia. Parole che, seppur indirettamente, hanno trovato la condanna di papa Francesco che ha bollato come “sacrilego” quanto sta accadendo in Ucraina “perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e questo viene prima di qualsiasi strategia!. La debolezza di Putin è dimostrata dal fatto che non riesce a trovare argomenti per giustificare la sua follia. È sacrilego citare il Vangelo in questo modo e questo aggiunge ai peccati gravissimi che sta macchiando con quello di un’autentica bestemmia: usare Dio per giustificare il male compiuto tocca l’apice dell’immoralità e persino della follia. La Chiesa non deve usare il linguaggio della politica, ma il linguaggio di Gesù, ha detto Bergoglio a Kirill dopo la benedizione della guerra in Ucraina. Parole che si possono leggere al contrario, cioè che la politica non deve sfruttare il linguaggio di Gesù. Kirill ha detto prima della guerra che l’Ucraina non è ai margini della Chiesa. La Chiesa ortodossa è considerata un’istituzione dello stato nella propaganda dell’idea nazionale. Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa, ha rilasciato una dichiarazione all’inizio del conflitto: “Possa il Signore proteggere i popoli che fanno parte dello stesso spazio, quello della Chiesa ortodossa russa, dalla guerra fratricida”. Gli esperti danno per scontato Putin perché era il capo del KGB e Kirill, un informatore. Kirill chiese al Papa di portare in Russia la reliquia del santo patrono di Bari, San Nicola. Dopo che Francesco ha accettato il desiderio del Patriarca, un frammento della costola sinistra del santo è stato portato a Mosca e San Pietroburgo, dove è stato venerato da quasi due milioni e mezzo di ortodossi. Ringraziamo papa Francesco e la Santa Sede per la loro decisione. L’articolo Putin, il patriarca Kirill e quel collateralismo religioso che serve alla propaganda di entrambi per ottenere potere e seguaci viene da Il Fatto Quotidiano.

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